Barbieri, parrucchieri ed estetisti siciliani sono pronti. Così, sebbene costretti a lungo ai box, scaldano i motori. Scatta la carica dei quasi diecimila addetti del settore immagine e benessere. Il 18 maggio è una data cerchiata in rosso per l’esercito armato di pettini e forbici.
Il governo Musumeci da tempo fa pressioni su Roma sull’onda dei buoni dati che confermano l’arretramento del coronavirus. “Per favorire la ripartenza abbiamo già proposto un protocollo di sicurezza al governo regionale“, dice Nunzio Reina, responsabile dell’area Immagine e Benessere di Confesercenti Sicilia che già aveva sottolineato il problema a metà aprile. Proprio Confesercenti Sicilia ha presentato al Governo regionale la bozza del documento elaborato dall’associazione per garantire la sicurezza sotto il profilo organizzativo e igienico sanitario.
In attesa che siano emanate a livello nazionale i protocolli per il comparto, di concerto con l’ufficio legislativo nazionale di Confesercenti, aggiunge Reina, “abbiamo voluto definire un protocollo da mettere a base della discussione con la Regione Sicilia e su cui ci auguriamo possa partire presto il confronto“.
Tre i capitoli del protocollo: aspetti di carattere organizzativo, igienico-sanitari, aspetti aggiuntivi per i centri estetici. Dal punto di vista organizzativo, la bozza di protocollo proposta da Confesercenti Sicilia prevede la ripresa delle attività “esclusivamente su appuntamento” con la possibilità di “orari flessibili a tutela dello svolgimento dell’attività e della turnazione dei dipendenti” e una serie di accorgimenti per assicurare il distanziamento.
Prevista pure la stampa di materiale informativo per il personale e per la clientela sulle norme da seguire. In cima tra gli aspetti igienico-sanitari c’è l’utilizzo obbligatorio di mascherine e guanti per il personale (e occhiali protettivi dove non può essere garantito il distanziamento) e l’utilizzo della mascherina per la clientela già all’ingresso (in caso di assenza sarà fornita dal titolare dell’attività). Ancora, tra i dispositivi obbligatori: soluzioni disinfettanti all’ingresso e in corrispondenza a tutte le postazioni di lavoro.
Previste inoltre tra le altre misure: l’igienizzazione alla fine di ogni trattamento delle postazioni di lavoro e la disinfezione dei servizi igienici dopo ogni utilizzo. Il protocollo prevede anche dove possibile l’utilizzo di materiale monouso e il lavaggio con prodotti igienizzanti dei dispositivi in tessuto.
Per i centri estetici vengono infine previsti alcuni accorgimenti in più: l’utilizzo di camici monouso o il lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti; e un’accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, oltre che l’arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento.