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Rifiuti, il governo Musumeci ci riprova dopo lo snellimento della riforma

sabato 13 Giugno 2020
Rifiuti davanti impianto Bellolampo
Rifiuti davanti impianto Bellolampo

L’ultima grana in termini di rifiuti in Sicilia è stata l’inchiesta catanese che riguarda la Sicula Trasporti dei Leonardi.

L’inchiesta si divide in due tronconi, uno a Catania e uno a Siracusa.  Le indagini alla guardia di finanza hanno portato all’arresto dei fratelli Nino e Salvatore Leonardi, padroni della discarica.

Occhi puntati su uomini della politica, amministratori pubblici, in special modo su istituti bancari per il sospetto del riciclaggio di soldi e società compiacenti che con l’emissione della falsa fatturazione avrebbero permesso per anni la regolarità sulla carta dello smaltimento illegale dei rifiuti e del percolato per milioni di euro. Inquirenti e investigatori cercano a vasto raggio i vari passaggi dei soldi contanti e di completare la lista dei nominativi a libro paga della famiglia Leonardi a partire dagli anni passati e fino ad oggi.

Giusy Savarino

Nello Musumeci l’ha messa così: “In questi anni abbiamo dato tante delusioni alla speculazione privata sul sistema dei rifiuti, che ha visto diminuire i propri affari del 26 per cento, risultato dovuto alla crescita della raccolta differenziata sopra il 40 per cento: praticamente il doppio in due anni. Ora spetta alla progettazione e al finanziamento degli impianti pubblici a regime invertire il predominio delle strutture private”. Ma il governatore aggiunge: “Sono segnali importanti che meritano un ulteriore passo avanti: l’approvazione della legge sui rifiuti sulla quale si è espresso, e di questo gli sono grato, il presidente dell’Ars nel giorno del dibattito sulla relazione dell’inchiesta parlamentare condotta dalla Commissione Antimafia regionale”.

Già, la legge sui rifiuti. Quella che dopo un lungo lavoro in commissione è subito naufragata in Aula. Gianfranco Miccichè ha auspicato che si torni a lavorarci. Giusy Savarino, presidente della commissione Ambiente, si dice pronta a riaprire per la terza volta i termini per gli emendamenti, ma spera che ci sia “la volontà di approvarla e di trovare soluzioni e non solo motivi per non votare una nuova legge”.

Proprio giorni fa la deputata di Diventerà Bellissima ha dichiarato che “sciolti i nodi politici su cui c’erano perplessità, adesso serve solamente l’intervento dei tecnici per le ultime questioni tecnico giuridiche, che tratteremo in commissione, poi la legge può tornare in Aula”.

Abbiamo già trovato soluzioni che tutelano i lavoratori, siano essi operai o amministrativi che non devono avere preoccupazioni sul loro futuro, superato anche il nodo sugli ambiti, sarà l’assessore ad individuare con decreto il numero di Ada, secondo criteri di efficienza territoriale; superati questi due scogli di natura politica, resta solamente una delicata questione tecnico-giuridica di diritto societario da risolvere, ovvero come liquidare le Ato e le Srr. Essendo una materia delicata e giocata sul filo della costituzionalità, comprendendo le preoccupazioni espresse da alcuni colleghi, in particolar modo quelli del Pd, abbiamo convenuto di approfondire ulteriormente la questione in Commissione, dove saranno sentiti professori universitari esperti in diritto societario, i tecnici ci aiuteranno ad individuare una soluzione giuridica che possa essere risolutiva e celere. Ripeto, quest’ultima è una questione squisitamente tecnica, niente di politico, ed è giusto che siano i tecnici a risolverla. Inoltre ho proposto di snellire il testo di legge, così da accelerare iter di approvazione, spostando alcuni articoli in appositi disegni di legge, alcune tematiche possono così trovare miglior allocazione nel ddl “economia circolare” già all’esame della IV commissione”. Conclude.

 

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