L’ex giudice non togato del Cga di Palermo, Giuseppe Mineo, è stato condannato dai giudici della Corte dei Conti presieduti da Guido Carlino, a risarircire il Consiglio di Stato con 315 mila euro “in quanto, secondo l’accusa, nella sua qualità di consigliere laico del Cga, nonostante i ripetuti solleciti, depositava con ritardo superiore ai termini di legge le sentenze che gli venivano affidate“.
Secondo i giudici contabili ci sarebbe stato un danno erariale.
“Il componente del Cga – si legge nella sentenza – era assolutamente consapevole dell’antigiuridicità della condotta in considerazione della sua preparazione giuridica, anche in ragione del procedimento disciplinare cui era stato sottoposto proprio a causa dei ritardi nella definizione dei procedimenti assegnatigli, esitato in una sanzione disciplinare. Atteso il cospicuo numero delle sentenze depositato in ritardo e l’ingente entità dei ritardi stessi, pare ragionevole anche la quantificazione del danno fatta dalla procura contabile nel 70% della retribuzione corrisposta al componente del Cga”.