L’estate turistica degli italiani è ormai giunta alla fine. Gli ultimi giorni del mese di agosto ci consegnano la fine delle presenze turistiche degli italiani che avendo esaurito le pochissime ferie, cominciamo a fare rientro nelle rispettive città.
Il Sud ha fatto vacanze al Sud, Sardegna e Sicilia hanno ritrovato un numero importante di turisti nazionali concentrato però in un brevissimo periodo.
“Nessuno però può pensare che un mese scarso – sostiene Nicola Farruggio, presidente Federalberghi Palermo – possa avere risollevato gli animi degli operatori anzi, con grande senso di responsabilità, la maggior parte di loro ha contribuito a ridare una parvenza di normalità anomala ad una stagione che comunque non c’è stata“.
Inoltre il tema dei flussi internazionali condiziona non poco la nostra destinazione ed i mesi di settembre e ottobre, storicamente preferiti dal turismo internazionale, sembrano delinearsi orfani dei loro mercati di riferimento.
Gli operatori si interrogano infatti su come sarà possibile affrontare la stagione autunnale e soprattutto quella invernale.
Si prosegue a vista, in un clima psicologico internazionale che non favorisce i viaggi e che ridimensiona sensibilmente quelle speranze di presenze turistiche dei prossimi mesi.
“Settembre ed ottobre, che storicamente facevano registrare le migliori performance in termini di occupazione, fatturati e qualità – continua Farruggio – saranno solo il preludio di una stagione invernale lunghissima. Il governo guarda ancora al turismo con gli occhi chiusi, senza quella necessaria responsabilità che la crisi devastante del settore imporrebbe. Il turismo non è solo un settore economico da tutelare ma riveste senza dubbio un aspetto sociale che non può essere trascurato. Noi continuiamo a fare la nostra parte – conclude Farruggio – per quello che possiamo, auspicando quel sostegno vero e concreto, ancora mai arrivato, necessario per affrontare adesso la stagione della verità”.