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Si è svolta nel tardo pomeriggio la manifestazione in piazza del Parlamento, a Palermo, per celebrare una simbolica “veglia funebre” per tutte le attività che saranno costrette a chiudere a causa dell’emergenza coronavirus. Un vero e proprio funerale, con tanto di bara a rappresentare il lavoro, deceduto a causa della crisi e delle limitazioni imposte dal DPCM.
La protesta, il cui inizio è stato fissato per le 18.00, ha visto commercianti e lavoratori intestarsi una simbolica lapide, in cui venivano riportato il nome dell’attività commerciale e il numero di lavoratori presenti. Il picchetto a Palazzo dei Normanni è stato il terzo presidio di giornata a Palermo, dopo le due manifestazioni della mattina che hanno visto coinvolte le associazioni e le società sportive.
La veglia funebre è stata scandita dalle parole di Pablo Neruda e dalla sua “Lentamente Muore”. Un epitaffio che racchiude in sè parte delle categorie coinvolte dai DPCM di Giuseppe Conte. I manifestanti, attraverso questa forma di protesta, sperano possano essere calmierati i provvedimenti, alla luce di sopravvenute esigenze economiche.
Da Roma però, almeno per il momento, non arrivano notizie di ripensamenti. Anzi, il Governo sembra intenzionato a tirare dritto verso nuove restrizioni o, addirittura, verso l’ennesimo lockdown. Una scelta che non trova il parere favorevole dei manifestanti, costretti già a spese e a notevoli perdite a causa dell’emergenza coronavirus.
Si ringranziano Fabio Lana e Giuseppe Bertolino per il materiale fotografico e per le riprese.
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