“I migranti clandestini non devono stare in Italia perché sono facili prede della criminalità organizzata straniera”. Lo dice Igor Gelarda, coordinatore siciliano enti locali della Lega e consigliere comunale del Carroccio a Palermo insieme con Elio Ficarra, coordinatore enti locali in provincia di Palermo.
“Soprattutto della mafia nigeriana – aggiungono – che a Palermo cammina quasi a braccetto con Cosa nostra. Il quartiere Ballarò è l’esempio: un laboratorio per l’integrazione delle criminalità da ogni capo del mondo, dove ormai convivono mafia locale e mafia d’importazione”.
Gelarda e Ficarra commentano la relazione della Direzione distrettuale antimafia sulla Black Axe, l’organizzazione criminale nata in Nigeria alla fine degli anni Settanta come confraternita religiosa, divenuta oggi una delle più potenti e violente forme di mafia a livello mondiale (la cosiddetta ascia nera) con basi ovunque: dal Sudamerica al Giappone passando, appunto, per la Sicilia.
“In Italia – proseguono – siamo davanti al pericolo 2.0 dell’immigrazione clandestina che, quando diventa incontrollata, può portare ad un radicamento e ad una stratificazione con la mafia locale, soprattutto nelle regioni più a rischio come la Sicilia. Non siamo ancora ad un livello di emergenza, ma se non si adotteranno le opportune misure di sicurezza per bloccare le invasioni di clandestini rischiamo di diventare terreno fertile per le criminalità organizzate straniere, molto violente, con le quali Cosa nostra potrà scendere a patti.”.
“Per contrastare tutto questo – concludono – bisogna impedire ogni forma di collegamento tra mafia locale e d’importazione tagliando i ponti ai trafficanti di uomini, a partire proprio dalle rotte dei migranti clandestini”.