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È uno stillicidio lento e continuo, giorno dopo giorno, quello vissuto dal Teatro Biondo e dalle maestranze, a vario titolo, che indefessamente continuano a lavorare, in attesa che si sbocchi la situazione economica e gestionale.
Le difficoltà strisciano, è il caso di dire considerati i tempi lunghi, sul doppio binario delle inadempienze dovute ai fondi non ricevuti e dalla mancata nomina del nuovo direttore artistico, poltrona ormai vacante da diverse settimane (anche se le dodici candidature arrivate sono state già valutate).
Da un lato, nessuna banca ha avanzato richiesta di presa in carico della tesoreria del Biondo, poiché non avendo né immobili né un bilancio approvato non ci sarebbero garanzie a fronte della concessione di un fido, dall’altro la reiterata sfumata nomina del nuovo direttore è quasi un dettaglio trascurabile.
E se la stagione continua ad andare avanti come da cartellone, con attori, tecnici e personale che lavorano al momento “sulla fiducia” di un’imminente risoluzione, dopo una serie di consigli d’amministrazione che, in definitiva, non hanno portato a nulla, i lavorati del Biondo, a voce di Guido Correnti (guarda il video in alto) RSU della CGIL, hanno condiviso con il pubblico palermitano la situazione attuale, al fine di mettere al corrente anche i non addetti ai lavori.
“Voi siete soci dello Stabile come noi – ha detto dal palco del Biondo Correnti prima dell’inizio dello spettacolo – perché grazie alla vostra presenza, ai tagli al nostro stipendio oggi questa istituzione è in attivo ma, per la disattenzione delle istituzioni, rischia il fallimento. Non saremo noi impiegati a far chiudere il Biondo, in cinque anni siamo stati ad ascoltare e subire e non abbiamo mai fatto nulla soprattutto per rispetto di voi pubblico.
La richiesta di aiuto anticipata da Correnti è stata anche formalizzata ufficialmente al sindaco Leoluca Orlando, al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore al Turismo Sandro Pappallardo da parte dei rappresentanti delle firme sindacali: “Non riuscire a programmare con certezza le normali attività e gli impegni assunti dalla “Governance” del Biondo, non solo nei confronti dei lavoratori ma anche delle Compagnie che comunque stanno garantendo lo svolgersi degli spettacoli, è una situazione che non può protrarsi ulteriormente – si legge nella nota – Pertanto, con la presente, richiediamo un incontro urgente per trovare soluzioni al drammatico momento che stanno vivendo i lavoratori del Biondo. In assenza di tutto ciò, ci riserviamo di mettere in campo tutte le azioni sindacali che la gravità della vertenza richiedono.
Viene da chiedersi, a questo punto, cosa sottintenda questa prolungata attesa da parte delle istituzioni: qual è il senso di quella che appare come una malcelata noncuranza verso la principale realtà teatrale dell’Isola? E dire che negli ultimi mesi la frase più pronunciata proprio dai rappresentanti politici è stata “con la cultura non solo si può mangiare ma si deve anche vivere“.