Ancora un nuovo accordo al ribasso per il call center Almaviva di Palermo. La costante riduzione delle tariffe riconosciute dai committenti e la progressiva contrazione dei volumi di traffico ha spinto l’azienda a presentarsi ieri nell’incontro con un nuovo accordo, che è stato sottoscritto dai sindacati. Il terzo nel giro di due anni. Si tratta dell’ennesimo colpo subito dai circa 2.800 dipendenti che lavorano nel capoluogo siciliano. Di questi, secondo i dati forniti dalla società, 935 sono in esubero.
“Il repentino cambio di scenario e l’assordante silenzio delle istituzioni ci obbliga a misure difensive al fine di garantire la continuità occupazionale del sito palermitano di Almaviva e riportare al centro dell’agenda politica del paese le problematiche del settore dei call center – hanno scritto in una nota unitaria le segreterie provinciali e le Rsu di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl – investito da pesanti ricadute tecnologiche e da una carenza di regole che fino ad oggi non hanno saputo garantire un rapporto corretto tra committenti, outsourcers e processi di delocalizzazione”. Al momento, infatti, sul sito di Palermo si registra la proroga di quattro mesi della commessa Alitalia, sul cui futuro non vi sono ancora certezze, mentre continuano a calare la mole di lavoro delle commesse Wind e Tim 119.
Tre i punti cardine dell’intesa: il ricorso agli ammortizzatori sociali, gli esodi incentivati e la riqualificazione del personale. Il primo si basa sulla riduzione dell’orario di lavoro al 35% per tutti i dipendenti, sia a tempo pieno che parziale, e si articola nella misura dell’assegno di solidarietà, riconosciuto dal 20 marzo al 16 aprile, e nella cassa integrazione in deroga, riconosciuta dal 20 aprile al 30 giugno. Ai secondi i lavoratori potranno accedere nella finestra tra il 16 e il 20 aprile. A coloro che ne fanno richiesta viene corrisposto il pagamento immediato all’uscita del mancato preavviso più due mensilità, oltre 500 euro della conciliazione, oppure in alternativa un importo pari a 10.000/15.000/20.000 euro. Quest’ultimi dipendono dal profilo orario e vengono corrisposti nell’arco di 24 mesi in tre rate. Il terzo punto consiste nell’attivazione di due Aule pilota di formazione con 30 lavoratori per conseguire le certificazioni Cisco, Java e Oracle.