Governo battuto in aula all’Ars: salta la norma che prevedeva l’incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di assessore nelle giunte comunali contenuta nel ddl in discussione a sala d’Ercole. Con 26 voti a favore e 16 contrari, in Aula è passato un emendamento soppressivo del M5s col governo e la maggioranza battuti dal voto segreto.
Assieme alla norma che voleva introdurre l’incompatibilità tra i ruoli di consigliere e assessore, l’emendamento soppressivo del M5s, votato dall’Ars, cancella dal disegno di legge, in discussione in Aula, pure la norma che prevedeva la composizione delle giunte dei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti “in modo da garantire che ciascun genere sia rappresentato in misura non inferiore al 40%”. “Una brutta pagina quella scritta oggi- ha affermato il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché -, un emendamento dei 5 Stelle ha proibito la rappresentanza delle donne nelle giunte comunali. Il Movimento 5 stelle, nel caso in cui l’articolo uno non fosse stato soppresso, aveva presentato un ulteriore emendamento soppressivo del comma 4, che prevedeva la rappresentanza di entrambi i generi nelle giunte”.
Con una norma approvata dall’Ars, si allarga il numero degli incarichi come assessori nei municipi, sia in quelli più piccoli sia in quelli più grandi. In totale 355 poltrone in più. Saranno comunque i singoli enti locali a stabilirne il numero, entro il perimetro della legge.
Nel frattempo, il presidente Miccichè, intervenendo nel corso della seduta di Sala d’Ercole. Una richiesta venuta alla luce dei numerosi indagati tra deputati e assessori regionali. “A fronte anche della richiesta del presidente della Commissione Antimafia, Fava, la seduta sulla questione morale si farà, c’è solo da decidere la data“.