GUARDA IL VIDEO SOPRA
Sono giovanissimi, ancora liceali, cresciuti in uno di quei quartieri che vengono definiti a rischio, ma hanno saputo trasformare le loro radici in una terra più difficile in opportunità e talento. E’ nata così, pochi mesi prima della pandemia l’orchestra Filarmonica di Giostra. Hanno attraversato lockdown, scuola in dad, zone rosse e zone arancioni con il solo obiettivo di realizzare i primi concerti, farsi conoscere. E soprattutto suonare. Già, perché come ci dice il direttore d’esecuzione, Giuseppe Lo Presti, “la musica salva”.
Oggi l’orchestra ha 11 sezioni ed un totale di 35 elementi e spazia da diversi generi musicali dalla classica alla più moderna. Soprattutto strappa applausi e plausi.
L’orchestra è il volto nuovo di Giostra, rappresenta non solo la voglia di riscatto ma la capacità di viverlo il riscatto, costruirlo.
Per provare i concerti si riuniscono nell’oratorio della parrocchia di San Matteo a Giostra e dal 2 luglio dello scorso anno sono riusciti a farsi conoscere e diffondere il messaggio di chi ha scelto la legalità in un quartiere difficile, attraverso la musica.
Al secondo concerto, il 5 agosto, nel cortile dell’oratorio, c’erano già 250 spettatori.
Poi il 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, si sono esibiti, con tanta emozione, al Palacultura, all’evento promosso dalla Prefettura, dal Comune e dall’Università, dal tema “Tutta un’altra musica”.
L’1 marzo, la scena è stata di nuovo tutta per loro, nell’Aula Magna del Polo Papardo per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Messina.
Ed è solo l’inizio. Basta saper fare grandi sogni.