La Cassazione ha accolto un ricorso, presentato dalla Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta, riconoscendo il metodo mafioso per sette delle 15 persone arrestate nell’operazione nell’operazione “Nebros” del novembre del 2018, sulla gestione mafiosa dei pascoli nella zona nebroidea.
Ai destinatari del provvedimento restrittivo veniva contestato, a vario titolo, il delitto di turbata libertà degli incanti, commesso avvalendosi della forza intimidatoria derivante dall’appartenenza a Cosa Nostra e, in particolare, alle famiglie mafiose operanti nei Nebrodi.
Dopo gli arresti, il Tribunale del riesame di Caltanissetta aveva disconosciuto l’aggravante del “metus” mafioso e aveva annullato il provvedimento restrittivo e disposto la scarcerazione di tutti i destinatari delle misure cautelari.
La Cassazione ha così sancito e riconosciuto il modus mafioso per Sebastiano Foti Belligambi, di 48 anni; Giuseppe Foti Belligambi, di 47; Giovanni Foti Belligambi, di 25; Anna Maria Di Marco, di 42; Federica Pruiti, di 31; Angioletta Triscari Giacucco, di 42; Vita Cavallaro, di 39.
La decisione della Cassazione ha così portato a un nuovo pronunciamento del Riesame, che, ad oggi, ha disposto i domiciliari per Giuseppe Foti Belligambi e Triscari Giacucco. Per Sebastiano Foti Belligambi il Riesame ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.