“Apprendiamo con stupore come finalmente a Palermo, siano state istallate le prime fontanelle in pieno stile retrò, come da secoli, esistono in tutte le normali città italiane. L’acqua non ha memoria: per questo è così limpida, così affermava lo scrittore de la Serna, ma i palermitani, invece, ricordano bene come già 30 anni fa, il sindaco Orlando ancora in erba, prospettava alla città di Palermo una condizione di normalità.”
A dirlo è Sabrina Figuccia, consigliere comunale dell’Udc a Palermo, che prosegue: “Ebbene, se ci sono voluti trent’anni con le dovute perplessità sulle attuali condizioni di vivibilità, viva dio, che cosa accadrà nei prossimi decenni? Voglio ricordare ai palermitani che l’allora presidente dell’Amia Ettore Artioli voluto nel ruolo dallo stesso sindaco, si vantava del fatto che Palermo avesse vinto il premio Riciclone che suggellava il primato della nostra città nel riciclo delle bottiglie di plastica“.
Sabrina Figuccia continua il suo attacco: “Un primato incompatibile che cozza con la cultura dell’uso e consumo di acqua potabile da rubinetti e fontanelle. Se così fosse, perché i palermitani, ancora oggi, dovrebbero continuare a comprare l’acqua nelle bottiglie di plastica? Quali garanzie hanno sull’acqua che zampilla dalle neonate fontane? Credo che prima di tutto l’amministrazione comunale dovrebbe avviare una campagna di sensibilizzazione che esprima ai cittadini, garanzie sufficienti circa la piena potabilità dell’acqua“.
“E se così fosse, già da domani, dovremmo vedere i palermitani in fila con i classici bottiglioni per fare il pieno e assicurarsi l’uso domestico di quell’acqua. Se questo non dovesse accadere – conclude Figuccia – ci troveremo di fronte alla classica sparata di Orlando che pur di distrarre i palermitani dalla monnezza, escogita l’ennesima fake-news“.