La cotognata ha un profumo d’altri tempi e ci riconduce al Paradiso terrestre, avendo per base un frutto, la mela cotogna, che ha, però, solo assonanza con quella del peccato. Pur somigliando nella forma sia alla mela che alla pera, non è un loro incrocio perché appartiene alla famiglia da cui derivano la rosa, il ciliegio e il mandorlo, tanto per citarne alcuni.
Tra storia e mitologia
Coltivata già dai Babilonesi, è originaria delle zone del Mar Caspio dove nasce spontaneamente. Il pomo del cotogno veniva considerato frutto caro ad Afrodite e, infatti, a quanto sostiene Plutarco, le donne erano invitate a mangiarlo in occasione della prima notte di nozze per favorire la fertilità. Sia i Romani che i Greci lo consumavano crudo col miele oppure ne facevano un gustoso sidro, utilizzandone la polpa, anche, come antiveleno. Il suo nome Cydonia è quello di una località dell’isola di Creta, da cui si pensa provenga, ma per il colore e la durezza veniva, anche, chiamato Chrysomelon, il famoso pomo d’oro della mitologia.
Tra le curiosità è che in Sicilia vi sono diversi comuni che sono stati denominati con l’espressione “del Mela” e tra questi: Pace del Mela, Santa Lucia del Mela e San Filippo del Mela, tutti in provincia di Messina. Il nome, però, sarebbe legato al fiume omonimo che, secondo Tommaso Fazello, lo storico del Cinquecento, avrebbe dato origine anche a Milazzo. La mela cotogna, il cui profumo invade i banchi della frutta solo per un periodo limitato, da ottobre a novembre e generalmente di colore giallo intenso, ha un sapore non molto dolce perché povero di zuccheri e ricco di fibre, 100 grammi non superano le 30 calorie, ed è consigliato nei regimi ipocalorici.
Grazie all’elevato contenuto di pectina si presta molto bene come addensante naturale per preparare gelatine e marmellate. Una merenda d’altri tempi consisteva nel tagliare la mela cotogna a quadrati e, avvolta nella carta oleata, era l’ideale per uno spuntino goloso. Di colore rosso bruno, dalla consistenza gelatinosa, morbida, profumata e dolce, è abbinata, come marmellata, spesso, sia a dei formaggi freschi acidi, sia a secondi di carne. Per chiudere un’altra curiosità: essendo la mela cotogna molto profumata e dall’odore persistente, una volta veniva usata dalle nonne per profumare gli armadi e la biancheria.
La cotognata, il dolce che vi proponiamo, è facilissimo da preparare, perché richiede soltanto che le mele siano ridotte a una purea e cotte con dello zucchero.
Ingredienti:
- 2 Kg mele cotogne
- zucchero semolato
- 1 limone
Procedimento:
1. Lavate bene le mele e, senza togliere la buccia, tagliatele a spicchi, privatele dei semi e mettetele in una terrina con acqua e succo di limone.
2. Sgocciolatele e mettetele in una pentola capiente, ricoprendole con poca acqua e facendole cuocere fino a quando saranno diventate una morbida purea.
3. A cottura ultimata eliminate l’acqua in eccesso, passatele al setaccio o se preferite nel mixer.
4. A questo punto aggiungete al composto il medesimo peso in zucchero, lavorandolo fino a farlo diventare di consistenza omogenea. Rimettete sul fuoco e lasciate cuocere, sempre mescolando, portando ad ebollizione per circa dieci minuti, fino a quando sia diventato abbastanza denso.
5. Stendete questa purea corposa, in strati di 2 cm, in una teglia o in apposite formine e lasciate asciugare per qualche giorno.
6. La cotognata, tagliata a cubetti e avvolta nella pellicola trasparente, si conserverà bene per alcuni mesi chiusa in una scatola di latta.
Altri usi in cucina
Decotto con la mela cotogna: lavate bene la mela cotogna e, senza sbucciarla, tagliatela a spicchi e fatela bollire in acqua per 15 minuti. Filtrate e aggiungete un po’ di miele per addolcire la bevanda, che svolgerà una potente azione anti-infiammatoria, utile per tosse e raffreddore.
Marmellata di mele cotogne: il procedimento è simile a quello per preparare la cotognata e, quindi, seguite le stesse indicazioni e, quando otterrete la marmellata, versatela in barattoli di vetro precedentemente sterilizzati. Per aromatizzare, potete usare spezie come cannella, vaniglia e chiodi di garofano.
Dolci con marmellata di cotogne: è buonissima sulle fette di pane, ma è utilizzate in pasticceria per farcire crostate o biscotti ripieni.
Liquore di mele cotogne: dopo aver lavato le mele cotogne, grattugiate la polpa e lasciatela fermentare in un contenitore per un paio di giorni. Successivamente, strizzatela per bene e aggiungete, per ogni litro di succo, un litro di alcol, mezzo chilo di zucchero, aromatizzando con chiodi di garofano e cannella. Lasciate macerare per tre mesi e, infine, filtrate il liquore ottenuto.
Bevanda analcolica alla mela cotogna: la mela cotogna può essere l’ingrediente perfetto per cocktail analcolici. Un esempio per tutti è il famoso drink peruviano “Chica morada”, a base di mela cotogna, mais viola, ananas, cannella e chiodi di garofano. Una bevanda fresca e dissetante.
A noi non resta che augurarvi “Buona cotognata a tutti”.