L’accordo di Malta sull’immigrazione che era stato frettolosamente salutato con toni trionfali da tutto l’asse del governo giallorosa, dal ministro dell’Interno Lamorgese, da Giuseppe Conte e dal Pd, è carta straccia o quasi. Il Consiglio europeo dei ministri degli Interni Ue che si è riunito a Lussemburgo non l’ha ratificato e la maggior parte dei Paesi europei, sulla questione della redistribuzione dei migranti, ha espresso una propria posizione di segno opposto.
La Germania, su cui si riponevano le speranze, ha detto sì solamente nel caso in cui si parli di poche centinaia di migranti, altrimenti porte chiuse. Alla fine del vertice, ad avere aderito alla redistribuzione di migranti sono solo pochi Paesi, fra cui lo stesso Lussemburgo e l’Irlanda, ma per il resto l’Ue fa ciao ciao con la manina all’Italia.
Salvini come ministro dell’Interno era “brutto, sporco e cattivo”, ma nel periodo in cui è stato alla guida del Viminale ha costretto l’Unione europea ad accorgersi del problema sbarchi che era diventata una vera e propria emergenza per l’Italia, obbligando, con la politica dei “porti chiusi”, Bruxelles a porsi il problema della redistribuzione dei migranti. Oggi che l’Italia non mostra più i muscoli e ha cambiato posizione sull’immigrazione, con politiche di segno opposto rispetto alle chiusure di Salvini, ecco che l’Unione europea scarica il nostro Paese, senza troppi complimenti. Per non parlare degli arrivi dalla Libia sulle coste siciliane che si sono moltiplicati rispetto all’anno scorso.
E così, mestizia da parte del ministro dell’Interno Lamorgerse che, nonostante un certo imbarazzo, non ammette il nulla di fatto se non con mezze parole: “Non do numeri, quella di oggi è stata la presentazione del progetto che abbiamo messo a punto a Malta. Ad aderire sono stati quei tre o quattro Stati che avevano già dato la loro disponibilità, tipo Lussemburgo, Irlanda”. A completare il quadretto ci pensa poi Conte che si lascia andare a una dichiarazione di intenti di tipo generale, che ricorda colui che ha scoperto l’acqua calda: “In Europa serve una gestione strutturale e non emergenziale dei flussi migratori”.
Insomma, Italia nuovamente sola sui migranti. Appuntamento adesso a novembre, nel tentativo, estremo, di far cambiare idea all’Ue.
Nota a margine: i Tg nazionali hanno dato questa notizia in modo molto marginale, al contrario del vertice di settembre a Malta, quando avevano aperto con i servizi tv sul trionfo italiano dando ampio spazio. Il servilisimo filo-governativo di molte redazioni è già in servizio permanente effettivo.