“Il Decreto Sisma varato dal governo delle sinistre ignora il dramma dei terremotati siciliani e la vergogna delle baracche di Messina”. Lo ha detto, in un duro intervento nell’aula di Palazzo Madama contro l’Esecutivo gialloverde, la parlamentare siciliana Urania Papatheu. L’esponente di Forza Italia ha lamentato “la colpevole assenza di provvedimenti a tutela della dignità dei siciliani e misure a sostegno dei territori interessati da gravi criticità ambientali”.
“Il Decreto Sisma – ha detto la Papatheu – conferma che questo Governo non ha a cuore le emergenze del Sud e della Sicilia. M5S, Pd, Italia Viva e Leu si limitano al “compitino” di normare usi e abusi con una legislazione emergenziale a vantaggio di pochi ma non c’è traccia di stanziamenti per la ricostruzione post-terremoto che il 26 dicembre 2018 ha colpito 9 comuni della provincia di Catania. Da terrona e da siciliana non posso accettare che nel 2020 esista ancora l’emergenza baracche in atto dal 1908 a Messina, dove una scandalosa condizione di sottosviluppo è diventata la normalità. In questo Senato ci sono 25 siciliani eletti ma non hanno scritto nemmeno un rigo di aiuto per la Sicilia”.
“Le baracche di Messina – continua Papatheu – sono come le favelas. Nell’indifferenza generale 2500 famiglie vivono nel degrado, come e peggio dei terremotati, si ammalano di asbestosi, non hanno corrente elettrica né fognature ma la gente è costretta a pagare il proprio mutuo. Il sindaco De Luca ha denunciato questa vergogna nazionale lanciando un appello alle Istituzioni, rimasto inascoltato, ed è un grido di dolore che condivido e rilancio a tutto il Parlamento: risolvete l’emergenza baracche, occupatevi del Sud e della Sicilia con una legge che dia il giusto sostegno ai nostri territori, assegnando la necessarie risorse e riconoscendo pari dignità”.
“Nel nostro Paese, e a maggior ragione al Sud – aggiunge Papatheu -, si fa un’enorme fatica a ripartire dopo drammatici eventi sismici ed altrettanti pesanti emergenze come i fenomeni alluvionali, e anche a distanza di molto tempo tutto rimane in una condizione di estrema precarietà. Esistono intere generazioni di cittadini, che si tramandano dai terremotati originari passando per i loro figli, nipoti e addirittura in alcuni casi bisnipoti, costretti ad abitare per sempre in quelle che erano nate come soluzioni momentanee, in prefabbricati di legno o vere e proprie baracche che avrebbero dovuto ospitarli a tempo determinato. E’ una cosa davvero incomprensibile e soprattutto mortificante. Come si fa ancora a parlare di rinascita del Sud, di ripresa del Mezzogiorno, di fondi per Restare al Sud quando c’è gente che oggi, come detto, vive nelle favelas d’Italia e per loro non si dispone nemmeno un adeguato piano di ricostruzione. Mi auguro che qualcosa cambi ma di questo passo ormai possiamo solo prevedere il peggio. La burocrazia uccide ma l’assenza di sensibilità di questo governo e di questo modo di fare politica sta facendo altrettanto”.
Poi l’affondo finale contro il governo: “Volete condannarci al misero destino di italiani di serie Z, dimenticati da tutti. Non ve le consentiremo”.