Risale la percentuale di riscossione dei tributi e a dare risultati incoraggianti la lotta all’evasione fiscale a Taormina. Stando, infatti, alle stime fornite a margine dell’avvenuta approvazione del bilancio dall’assessore Salvo a Cilona la riscossione dei tributi è arrivata allo stato attuale al 60,32%. Stando sempre ai dati forniti dal vertici di Palazzo dei Giurati, il Comune di Taormina avrebbe riscosso, invece, in passato e sino al 2015, imposte in una percentuale non superiore al 36%.
Nell’ultimo ventennio il Comune di Taormina sarebbe arrivato a maturare un buco record sul fronte della mancata riscossione sino ad avanzare circa 27 milioni di euro di tributi non riscossi e crediti vantati, tra acqua, spazzatura, Imu, imposta di soggiorno, senza dimenticare le somme non introitate dall’agente di riscossione e calcolando pure quanto non è stato versato dalla Regione per i proventi del Teatro Antico (oltre 5 milioni di euro circa dal giugno 2014 in poi).
Il 2018 diventa, a questo punto, un anno spartiacque su più fronti e intanto stanno per scattare le prima azioni legali per recuperare 620 mila euro non introitati sulla tassa di soggiorno. Si tratta di somme non versate da alcune attività ricettive in un periodo compreso dal 1 gennaio 2013 (quando l’imposta venne istituita) al 31 dicembre 2017. Nel dettaglio si contano circa 231 mila euro non versati nel 2017 e poi mancano all’appello 440 mila 820 euro dell’anno 2016, 7 mila 418 euro riferiti al 2013, 24 mila 630 euro per il 2014 ed ancora 146 mila 735 euro per il 2015.
Il Comune sta predisponendo, a tal proposito, una serie di decreti ingiuntivi che potrebbero portare poi a dei pignoramenti.
Sulle morosità riferite ai mancati pagamenti delle bollette d’acqua il tentativo in atto è quello di far rientrare nel forziere di Palazzo dei Giurati circa un milione di euro in un contesto dove in passato il Comune aveva accumulato sino a 6 milioni di euro circa di mancati pagamenti sia da utenze di attività economiche che da quelle residenziali. Alcuni distacchi del servizio sono già stati effettuati dal Comune e diversi morosi hanno così deciso di rateizzare il proprio debito per mettersi in regola con i pagamenti dovuti all’ente locale. Infine, ci sono la Tari e la Tarsu, dove anche in questo caso la cifra complessiva che il Comune si è attivato per recuperare ammonta ad almeno un milione 700 mila euro e gli uffici hanno predisposto analoghe azioni ingiuntive.