Piove sul bagnato. Sulla spesa europea la Regione accusa un duro colpo. Il Tribunale dell’Unione europea ha infatti respinto il ricorso relativo al taglio dei fondi .
Il primo effetto concreto in questo caso è la perdita delle risorse. L’ultima parola arrivata infatti conferma la sforbiciata che sfiora i 400 milioni di euro (380 in dettaglio).
Ad essere contestate sono le irregolarità spesa, ritenute troppe, all’interno delle varie fasi di certificazione e rendicontazione. Il Tribunale dell’Unione europea ha rigettato integralmente il ricorso dell’Italia contro la decisione della Commissione Ue di tagliare di quasi 380 milioni su 1,2 miliardi di fondi strutturali destinati per il periodo 2000-2006. I giudici del Lussemburgo hanno osservato come sia innegabile l’esistenza di errori nella spesa, imputabili a insufficienze nei sistemi di gestione e di controllo del Piano operativo regionale (POR) Sicilia, che si sono manifestati nel corso di diversi esercizi finanziari e ai quali non è stato posto del tutto rimedio fino alla fine della programmazione.
La tegola arriva sul nuovo esecutivo regionale proprio alla vigilia della verifica che Musumeci intende portare avanti sulla burocrazia regionale e sui suoi vertici. Proprio per il Dipartimento di Piazza Sturzo si fa il nome di un esterno, Roberto Sanfilippo, che il governatore siciliano pensa di mettere alla testa della struttura strategica di spesa dei fondi europei.
La programmazione 2014-2020, tra l’alto accusa al momento una fase intermittente e interlocutoria con il nuovo esecutivo che dovrà prounciarsi anche nel merito di una possibile ed eventuale rimodulazione dei fondi europei.