Il primo concerto del mese di marzo per la stagione degli Amici della Musica vedrà, il martedì 6 (ore 21), sul palco del teatro Politeama il violoncellista sudafricano Abel Selaocoe.
Nato con il ritmo nel sangue fin da bambino, in Sudafrica, inseguiva il suo sogno sfidando la povertà di tutti i giorni, un sogno che ha preso lentamente forma grazie a una borsa di studio vinta a tredici anni.
Selaocoe suonerà a Palermo con Alastair Mcmath al contrabasso e Yahael Onono alle percussioni: un viaggio attraverso culture diverse, dove l’influenza africana si contrappone al repertorio classico di Bach e Debussy e dove l’improvvisazione trova ampio spazio.
Da Sebokeng a Manchester, dove Selaocoe vive da anni, sempre in tour in tutto il mondo coi suoi concerti. Ma la “sua” Africa, quella in cui costruiva mucche in miniatura fatte con l’argilla del fiume e le dipingeva con colori diversi per poterle vendere, o costruiva macchinine con cartoni di latte e strumenti musicali con barili di petrolio cantando tutto il giorno, gli è rimasta dentro.
Ed è questa la fonte di ispirazione per la sua musica. Un percorso duro, fatto di ostacoli e sacrifici in un paese che, “anche se ormai in regime democratico – ha dichiarato il musicista – continua a sopportare le cicatrici dell’oppressione. Abbiamo imparato a sognare, non importa quanto tutto sembrava fuori dalla nostra portata, e siamo arrivati a riconoscere che il talento, il duro lavoro e la coerenza non hanno colore o classe”.
L’artista ha fondato un ensemble di musica mondiale chiamato Kabantu, che prende ispirazione dalla musica tradizionale di diverse parti del mondo, dal Sudafrica alla Bulgaria fino alla Scozia.
Il gruppo si è esibito ai BBC Proms, al Fishguard International Festival, al BBC Free Thinking Festival, alla Bridgewater Hall e recentemente ha vinto il Royal over-seas league competition.
Come violoncellista solista Salaocoe ha vinto il Royal over-seas award e il premio del pubblico per il Prince’s Prize della Musicians Company.
Ricordiamo, infine, il duetto con Giovanni Sollima e il passaggio al festival “O / Modernt” di Hugo Ticciatti.
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