Diminuiscono i furti e le rapine, in aumento le estorsioni, i borseggi, le truffe informatiche e i reati in materia di stupefacenti. Sono i dati presentati dal questore di Palermo, Renato Cortese nel corso della Festa della Polizia.
I furti nel 2017 sono stati 10.525 nel 2018 invece 9214 con un meno 12%. Anche per le rapine il segno è meno si è passati da 630 a 463 con un -26%. Le estorsioni invece sono passati da 36 nel 2017 a 39 nel 2018. I borseggi da 913 nel 2017 a 958 nel 2018 con un aumento del 5%. Sempre alta l’attenzione per le truffe informatiche: nel 2017 935 nel 2018 sono state 983 anche in questo caso un aumento del 5%. I reati per in materia di stupefacenti sono passati da 154 nel 2017 a 203 nel 2018.
Per quanto riguarda il controllo del territorio sono state arrestate complessivamente 1.333 persone. In materia di misure di prevenzione, oltre 2 milioni di euro sono stati sequestrati su provvedimento del Questore e oltre 9 milioni ottenuti con i sequestri eseguiti dai magistrati.
“A distanza di un anno dal mio insediamento non posso non sottolineare che il nostro impegno prioritario continua ad essere la lotta alla mafia, guardando con allarme alle scarcerazioni di boss“. Ha detto il questore di Palermo, Renato Cortese. “Cosa Nostra trae illeciti guadagni da tradizionali canali di approvvigionamento come la droga, gli appalti, la corruzione, le estorsioni. – ha aggiunto – Una piaga questa con la quale per troppo tempo gli imprenditori palermitani hanno dovuto convivere quasi come se fosse un elemento insostituibile e consolidato nel contesto economico, pagando il pizzo alle organizzazioni criminali o addirittura ad arrivare a sacrificare la loro stessa esistenza quando non erano più in grado di sostenerlo. Contro questo male subdolo sono stati profusi i nostri sforzi dando respiro alle imprenditoria pulita. A questa mi rivolgo con forza di denunciare e di ribellarsi e di affidarsi con fiducia alle forze di polizia. Non hanno più alibi. Lo Stato è forte e coeso compatto nel sostenerli in questo percorso”.
“Le cosche si stanno evolvendo in cerca di nuove frontiere di nuovi guadagni: la gestione dei rifiuti, il mondo delle scommesse, la manipolazione delle gare calcistiche, il gioco on line. Dobbiamo tenere ben presente la letale pervasività di Cosa Nostra – ha proseguito – che con duttilità ha acquisito le capacità per infiltrarsi non soltanto nei mercati illeciti ma soprattutto per propagarsi in quelli leciti producendo effetti devastanti alterando le regole del mercato e portando al collasso le piccole imprese oneste”.
Per il questore “la mafia potrebbe rivitalizzarsi paradossalmente grazie alla scarcerazione di una dozzina di elementi di spicco tornati in libertà per scadenza dei termini o perché hanno scontato le pene. E a quest’allarme che dobbiamo essere pronti a dare una risposta. Una risposta giuridica perché l’assetto normativo di contrasto è quello pensato e costruito per una mafia ormai passata una mafia violenta che mostrava la sua forza con azioni palesi eclatanti”.
“Oggi il suo agire è occulto, strisciante, silente, – ha concluso – ma la sua pervasività non è meno letale e il suo modus operandi richiede delle norme adeguate realizzate ad hoc per contrastare questo fenomeno”.