La liturgia del racconto fatto da Ottavia Piccolo sul palco del Teatro Biondo di Palermo, interprete dello spettacolo “Occident Express (Haifa è nata per star ferma)“, scritto da Stefano Massini, comincia con la collocazione sulla scena, uno ad uno, dei componenti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo.
Per descrivere i 5000 mila chilometri percorsi da questa donna, che ha i capelli bianchi e non più l’età per imprese del genere, non bastano le parole, equilibrate da sensibilità e delicatezza di una grande attrice come la Piccolo, perché quasi scontate all’orecchio di quanti, quotidianamente, ascoltano di “viaggi della speranza“.
Le musiche, infatti, composte e dirette da Enrico Fink, sono indispensabili nell’economia dello spettacolo, così come l’utilizzo delle luci, capaci di estraniare la donna Haifa da se stessa nella proiezione della sua ombra sullo sfondo.
Questa donna, che potrebbe avere qualunque altro nome, affronta il disumano viaggio sulla “rotta dei Balcani” con la nipotina di quattro anni e con altri compagni di disavventura, sopraggiunti nelle diverse tappe.
Haifa, dunque, diventa nome collettivo di quanti, migliaia, nel tentativo di salvarsi la vita, scoprono la necessità di risparmiare l’aria sui camion o nei vagoni dei treni, “che la vita è una tappa di funerali e che si supera la giovinezza quando si comincia ad odiare“.
La dimensione tra racconto epico e favola per adulti che la pièce ricrea in sala, coinvolge il pubblico che, sulla scia dell’emozione, non risparmia gli applausi.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e Officine della Cultura replicherà fino al 29 aprile (sala Grande); giorni e orari sul sito del Teatro.