La possibile realizzazione di un hot-spot nel quartiere Zen di Palermo sta facendo emergere alcuni possibili “mal di pancia” all’interno del gruppo del M5s di Sala delle Lapidi, infatti, cinque componenti su sei sono favorevoli (con eccezione di Igor Gelarda), secondo quanto riportato da Livesicilia, alla tutela dei diritti umani che per loro “Viene prima di tutto. Per questo non crediamo che l’hotspot che vogliono costruire a Palermo, struttura chiusa, caratterizzata da un forte controllo di polizia e con un divieto assoluto di ingresso, sia lo strumento adatto per accogliere e aiutare i migranti“. Quindi, l’unico punto in comune con Gelarda resterebbe il No all’hot-spot.
Di conseguenza i quattro consiglieri, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo, avrebbero messo nero su bianco la spaccatura con il sesto componente del gruppo M5s, Igor Gelarda: in una nota inviata a Livesicilia avrebbero, infatti, palesato di appoggiare la linea di Ugo Forello, ribadendo quanto affermato dal capogruppo in merito all’hot-spot dello Zen: “Ogni altra dichiarazione sull’argomento è da intendersi a titolo personale“.
Non tarda ad arrivare la risposta di Igor Gelarda “Da una nota diramata dal collega consigliere Forello, apprendo con stupore e mio malgrado, che sull’immigrazione la posizione del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Palermo è diversa rispetto a quella del Movimento nazionale.
Mi sono solo limitato a riprendere il nuovo contratto di governo tra la Lega ed il Movimento 5 Stelle. Dopo avere scoperto che il mio gruppo consiliare prende le distanze da me – continua Gelarda – le possibilità che si prospettano sono due: o gli altri cinque consiglieri del gruppo di Palermo fanno parte di quel 6% che sul blog delle stelle ha votato contro il contratto, ma anche se fossero contro lo devono accettare perché votato dalla maggioranza; oppure i miei colleghi consiglieri non hanno avuto ancora modo e tempo di leggere il documento sottoscritto da colui che sta rappresentando, in maniera esemplare, il nostro Movimento, cioè Luigi Di Maio.
Quindi Gelarda parla a titolo personale e non a nome del gruppo consiliare di Palermo, ma Forello e gli altri, nel momento in cui prendono le distanze dalle mie dichiarazioni, dicono cose diverse dal Movimento 5 Stelle che si accinge a governare“.
Ma il M5s non è nuovo a questo tipo di “scontri” già a settembre dell’anno scorso, Igor Gelarda prese le distanze dalle posizioni ufficiali del gruppo in merito alla Ztl introdotta dal sindaco Orlando. A scatenare lo scontro fu un post Facebook del poliziotto che criticava il provvedimento definendolo “un esperimento finalizzato solo a fare cassa e grancassa“. Anche in quel caso il gruppo, precisò che le dichiarazioni di Gelarda erano “espresse a titolo personale“. Qualche tempo dopo, però, Forello in un’intervista resa al Giornale di Sicilia sostenne in pratica le stesse cose sulla ztl del collega di partito-poliziotto.