TRAPANI – Partire dalla storia e dalle origini delle Orestiadi di Gibellina, progetto fortemente voluto dal lungimirante Ludovico Corrao, per arrivare, oggi, alla XXXVII edizione caratterizzata dall’impronta contemporanea del direttore artistico Alfio Scuderi.
Sottotitolo a questa “edizione emotiva” è “1968. Niente fu più come prima” perché il 2018 segna i cinquant’anni del terremoto del ’68, tragico evento naturale che colpì il territorio del Belìce, ma anche l’omaggio alle figure di Aldo Moro (28 luglio) e Ignazio Buttitta (21 luglio).
Oggi come ieri, proprio da Gibellina, si vuole testimoniare come, nelle sue diverse manifestazioni, la cultura sia veicolo di rinascita.
Considerata uno dei poli principali dell’arte contemporanea in Sicilia, anche a cielo aperto è il caso di dire, Gibellina vuole essere quest’anno un “defibrillatore culturale” che proporrà, con un linguaggio vivo e in divenire, performance originali.
Dal 7 luglio all’ 11 agosto, in un percorso composto dai quattro temi #ClassicoContemporaneo, #QuarantaCinquanta, #CittaLaboratorio, #PoeticamenteSicilia, daranno la loro testimonianza artisti come: Alessandro Haber, Stefano Accorsi, Marco Baliani, Silvia Ajelli, Emilio Isgrò, Francesca Benedetti, Paolo Briguglia, Filippo Luna, Vincenzo Pirrotta, Claudio Gioè e Leo Gullotta, che chiuderanno la rassegna con “La città invisibile: il Cretto di Burri” (11 agosto).
In programma, tra i tanti appuntamenti, tre eventi prodotti in esclusiva per il Festival, tre prime nazionali, un laboratorio di teatro sensoriale, un premio teatrale e due produzioni rivolte a giovani artisti under 35.
E ancora un weekend dedicato al decennio 68/78 (28 e 29 luglio), incontri, letture, performance che coinvolgeranno tutti i luoghi della Fondazione Orestiadi.
Dal Baglio di Stefano nella Terrazza al tramonto, al Giardino degli odori, dalla Montagna di sale, all’Atrio del Museo, non ultimo il Cretto di Burri, nell’attesa che venga assolta, non solo da parte dei privati, la richiesta fatta presente alla conferenza stampa all’assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo, di un progetto di restauro delle opere sopracitate, patrimonio dell’Isola.
Ad aprire il Festival, sabato 7 luglio, “La Lunga Notte del contemporaneo“, grande evento performativo con Alessandro Haber e Mario Bellavista, Gianni Gebbia e Giovanni Scarcella, Igor Scalisi Palminteri e Angelo Sicurella, e la Compagnia Franco Scaldati.
Gli artisti si alterneranno dal tramonto fino a notte fonda per festeggiare i linguaggi dell’arte contemporanea: quattro performance inedite, immaginate e costruite per Gibellina, in occasione di Manifesta 12.
Il programma delle Orestiadi si completa con le iniziative legate alle arti visive a cura del Museo delle Trame Mediterranee, visitabili durante tutto il Festival.