I dati del monitoraggio dei flussi turistici stranieri e italiani sono stati realizzati da Assoturismo Confesercenti, Cna Turismo e Commercio, Unione Nazionale Consumatori e Osservatorio del Turismo di Confcommercio. Boom di stranieri, in difficoltà gli italiani e i siciliani in vacanza tra austerità e aumento del costo della vita.
Unione Nazionale Consumatori, le criticità siciliane: Caro-turismo, inflazione caso Palermo e l’emergenza Fontanarossa
L’aumento dei prezzi per alloggio e ristorazione
L’Unione Nazionale dei Consumatori ha stilato una classifica completa delle città con i maggiori aumenti di prezzo riferiti ai servizi alloggio, della ristorazione, alimenti e bevande, elaborando i dati Istat relativi all’andamento dell’inflazione di maggio.
Per hotel, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi turistici, campeggi e ostelli della gioventù, il costo a livello nazionale è aumentato in media del 13,6% rispetto allo scorso anno. In alcune città il salto è significativamente maggiore, come a Palermo dove l’incremento è del 35,9%. Questo aumento ha avuto un impatto significativo sulle scelte dei turisti, soprattutto di quelli che vorrebbero recarsi in Sicilia.
L’inflazione, il caso Palermo
Ovviamente, l’inflazione incide notevolmente nell’aumento dei prezzi in ogni settore. Palermo ha raggiunto i numeri più alti di tutta la Sicilia con un valore del 7,2%, che corrisponde a un incremento annuo per famiglia di 1.429 euro.
Sono numeri notevoli se si pensa che il capoluogo siciliano ha superato città importanti come Milano, con un tasso di inflazione del 6,3%, Bolzano e Roma, quest’ultima con un tasso raggiunto del 6,4%. Un esborso pesante per le famiglie siciliane, per cui la gran parte delle spese riguardano principalmente i beni primari, come cibo, costi energetici, gas e carburanti.
Salgono i prezzi a livello nazionale (e siciliano) nei primi 4 posti alcuni prodotti base della nostra alimentazione. Lo zucchero con un incremento del 47,3% su luglio 2022. Al 2° posto l’olio di oliva con +30,1%. Poi a seguire il costo delle Patate con +27,3% e del Riso (+27%).
L’emergenza Aeroporto Fontanarossa
Notevoli danni al turismo siciliano sono arrivati dalla parziale dell’aeroporto di Catania Fontanarossa, a causa dell’incendio verificatosi nei giorni scorsi. Danni ambientali e difficoltà logistiche e di mobilità per turisti e residenti in arrivo e in partenza dalla Sicilia, i problemi al tessuto economico e turistico delle attività connesse a Catania e in Sicilia.
Assoesercenti Sicilia ha stimato una perdita, ancora in via parziale, di circa 40 milioni di euro al giorno. Quando si parla di ribassi in termini di ricavi, vengono prese in considerazione anche le attività connesse delle aziende di trasporto, NCC, autobus, taxi e del settore turistico in generale, con particolare riferimento ad alberghi, B&B, bar, ristoranti, agenzie di viaggio.
Fonte Dati: PREZZI AL CONSUMO DATI ISTAT – LUGLIO 2023
Assoturismo Confersecenti il monitoraggio del weekend di Ferragosto
In occasione del weekend lungo di Ferragosto per le cinque notti, dall’11 al 16 agosto – secondo quanto emerge dal monitoraggio realizzato dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti sulla disponibilità ricettiva presente sui diversi portali di prenotazione online – sono attese 17 milioni di presenze turistiche, per il 60% italiane nelle strutture ricettive ufficiali.
Sono numeri in crescita rispetto alle ultime settimane, ma certo non ci saranno sold-out: nel periodo clou delle vacanze degli italiani sono numerosissime le località turistiche che hanno registrato un aumento delle prenotazioni, ma siamo ben lontani ai livelli del “tradizionale pieno” di metà agosto. Il tasso medio di occupazione dell’offerta raggiunge il 90%, attestandosi a un punto in meno rispetto all’anno precedente.
Per il ponte dall’11 al 16 agosto (5 notti) la presenza di turisti varierà tra il 94% nelle località dei laghi e l’80% nelle località termali. In generale, – rileva l’indagine – è prevista una temporanea risalita dei tassi di occupazione per le diverse tipologie di prodotti turistici, ma su livelli inferiori a quelli registrati nel 2022.
Per le località balneari in media si registra un calo di circa 4 punti e un punto percentuale per le località dei laghi. Per le località nelle aree rurali e di montagna registrano invece circa 3 punti in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.
Per le città d’arte l’occupazione media si ferma all’82% contro l’84% dello scorso anno, mentre le strutture delle località termali salgono all’80% con un incremento di circa un punto.
Un andamento differenziato emerge anche dai tassi di occupazione per le principali riviere italiane. A fronte di un leggero incremento dell’offerta ricettiva delle riviere del Sud e delle Isole, emergono valori di stabilità per la Riviera Adriatica Veneta, del Conero e della Costa Smeralda.
In leggera flessione i dati rilevati per tutte le altre riviere, con un calo più marcato per la Riviera Romagnola.
Tra le regioni con i tassi di occupazione superiori al 90% si segnala la Valle d’Aosta, la Liguria, il Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. Per le rimanenti nove regioni la saturazione media oscilla tra il 78% e il 90%.
Fonte Dati:https://assoturismo.confesercenti.it/turismo-assoturismo-cst-lieve-calo-ad-agosto-previste-82-milioni-di-presenze-circa-800mila-in-meno-rispetto-al-2022/
Cna Turismo e Commercio: vale oltre 10 miliardi di euro il turismo straniero
Cna Turismo e Commercio ha analizzato il settore turistico nel periodo che va dall’11 al 20 agosto, ossia quello prossimo a Ferragosto il più caldo della stagione estiva.
Emerge un dato record di turisti stranieri, con le presenze (il numero delle notti trascorse nelle strutture ricettive) che raggiungono i 25 milioni. Si tratta di un giro di affari di oltre 10 miliardi di euro, che permette di rivitalizzare ulteriormente il comparto dopo gli anni difficili della pandemia e delle restrizioni.
Nel 2023, dunque, le presenze saranno un milione in più rispetto all’anno scorso. Tale dato, se confrontato con il 2019 (ultimo anno prima della pandemia), segna un incoraggiante +15%. I Paesi da cui proviene il maggior numero di turisti sono America Latina, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Spagna e Stati Uniti.
Turismo italiano: le difficoltà con austerità e aumento del costo della vita
Diverso purtroppo il discorso per quanto riguarda i nostri connazionali. In molti sono stati costretti dall’inflazione e dal caro vita a rinunciare (o a ridimensionare significativamente) le proprie vacanze. Le presenze italiane si limiteranno a circa 10 milioni. Un dato in calo sia all’anno scorso che al 2019.
Resiste ancora la giornata di Ferragosto come presenze ma è evidente come le difficili condizioni economiche in cui versa da anni il paese e il Sud Italia in particolare costringano i suoi abitanti a dover rivedere i costi o rinunciare Il potere d’acquisto e i risparmi della classe media vanno sempre più assottigliandosi.
Comprensibile che l’esecutivo sia prioritariamente impegnato al pieno ritorno alla normalità dopo la pandemia e le conseguenze del conflitto russo-ucraino. Occorre però un poderoso sostegno alla domanda interna e alla piena occupazione, esattamente l’opposto di quanto perseguito dall’Unione Europea sin dall’introduzione della moneta unica. L’Italia, come è noto, non vede un aumento dei salari da decenni, avendo ottenuto anzi (in controtendenza con tutti gli altri Paesi europei) persino un loro decremento. Interventi settoriali possono apportare un sollievo limitato: bisogna invertire la tendenza generale, ridando agli italiani quelle possibilità che non sono negate agli altri Paesi più avanzati.
Confcommercio: Per 14 milioni di italiani una spesa di circa 7 milioni di euro nel periodo di Ferragosto
Con il passare degli anni e la situazione attuale gli italiani hanno “spalmato” le loro vacanze durante tutto il periodo estivo. La settimana di Ferragosto rimane un periodo chiave per le ferie e 14 milioni di italiani spenderanno circa 7 miliardi di euro. Questi i dati principali che emergono dal focus su Ferragosto dell’Osservatorio del Turismo di Confcommercio in collaborazione con Swg.
Il report indica che 8 su 10 vacanzieri resteranno in Italia, nel 36% dei casi nelle vicinanze di casa o comunque all’interno della propria regione.
Dove soprattutto?
Ferragosto vuole dire mare, per quasi il 50% degli italiani, oppure la montagna, scelta da poco più del 20%. Le regioni più gettonate in Italia, con Liguria, Trentino Alto Adige, Calabria, Campania, Puglia ed Emilia Romagna ai primi posti, cui seguono Sardegna e Sicilia.
Città d’arte e piccoli borghi realizzano insieme il 10% delle preferenze e bisogna sommare mete in campagna, lago e in luoghi immersi nella natura per aggiungere un ulteriore 17%.
Una rilevante quota del 34% di partecipanti al sondaggio hanno indicato che passeranno le vacanze in seconde case di proprietà o in affitto, o presso amici e parenti.
Come tipologia di soluzione ricettiva la più amata resta l’albergo, seguita dai b&b, campeggi, resort e villaggi turistici.
Fonte dati: https://www.confcommercio.it/-/vacanze-di-ferragosto