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A Palermo, nonostante i divieti, si prepara la “vampa” di San Giuseppe

mercoledì 18 Marzo 2020
Vampa San Giuseppe

A quanto pare a Palermo c’è chi ancora non ha ben compreso le norme da seguire, in questi giorni di emergenza, emesse dal Governo nazionale per il contrasto alla diffusione del Covid-19 che prevedono, tra le altre cose, la possibilità di uscire dalle proprie abitazioni solo in casi di dimostrata necessità, evitando assembramenti di persone.

Come se nulla fosse, dopo essere stati rimproverati più volte dagli scienziati nazionali ed essere stati esortati ripetutamente anche dalle principali figure istituzionali, dal sindaco Orlando al governatore Musumeci, come si può facilmente constatare facendo anche un giro a piedi (attenzione la nostra considerazione non vuole esortare nessuno ad uscire di casa e verificare personalmente), i quartieri più popolari della città si preparano – alcuni sono già pronti per la verità – a celebrare il 19 marzo, festa di San Giuseppe, con la rituale accensione delle “vampe.

Sono i quartieri più popolari, Zen, Kalsa, Brancaccio, Zisa e Ballarò (in particolare Piazza del Carmine) per citarne alcuni, quelli che ancora, anno dopo anno, perpetuano questa tradizione popolare della “vampa” a dispetto delle annuali ordinanze comunali che la vieterebbero ma che, finora, non si sono mai dimostrate totalmente efficaci nell’impedirne lo svolgimento nell’intera città.

Coronavirus o meno, pandemia o meno, a Palermo le vampe sono pronte per essere accese la sera del 18 marzo.

Quello che ci dà da pensare è che, sempre seguendo la tradizione (degenerata ai giorni nostri perché non si brucia più la legna vecchia ma qualunque cosa capiti a tiro, dalla spazzatura ai copertoni come accaduto negli anni passati – ndr) queste ingombranti cataste incominciano ad essere preparate giorni, se non settimane, prima del 18 marzo.

Com’è, ci chiediamo, che in questi giorni di particolare vigilanza chi di dovere, in primis la Rap, non abbia constatato questa circostanza che, oltre al normale pericolo ricorrente ogni anno, comporterà la partecipazione di persone al “rito purificatore“, che sarebbe decisamente da evitare in questi tempi contrassegnati dal coronavirus?

Nella fattispecie la catasta pronta per la “vampa” della foto che riportiamo si trova nel quartiere Brancaccio ed è stata allestita a poche decine di metri dai locali che, da qualche anno, sono ad uso della Polizia Municipale.

Forse ha proprio ragione il governatore Musumeci: “La gente non ha ancora capito, serve l’esercito“.

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