Altro giro, altra tappa che ci vede diretti a Salemi (TP) dove, il 10 e l’11 agosto, si svolge la XV edizione “Sagra della Busiata”. Com’è nostra abitudine, prima di assaporare questo straordinario cibo della tradizione, penetriamo tra le pieghe di uno dei Borghi più Belli D’Italia.
Adagiato nel cuore della Valle del Belice, sulle pendici del Monte delle Rose tra il fiume Mazzaro e il fiume Grande, posto sul sito dell’antica città elima di Halyciae, di impianto arabo-medievale, ubicato tra colline coltivate a vigneti e uliveti, si raccoglie intorno al castello dal cui terrazzo merlato della torre circolare è possibile scorgere un vastissimo panorama sulla Sicilia occidentale fino al mare. Sotto l’egida degli arabi sembra avere avuto origine il nome Salemi. Diverse le teorie sull’origine del nome: una la lega a “Saleiman”, figlio del comandante che conquistò Alicia; un’altra a “Sale”, per la presenza del fiume Salso che rende le acque che attraversano la città salmastre; un’altra ancora a “Salam”, città salubre e sicura e, infine, a “Salem”, pace. Sotto il profilo agricolo, gli arabi introdussero molte nuove coltivazioni nelle campagne circostanti: arance, limoni, pesche, albicocche, asparagi, carciofi, cotone, melanzane e spezie come lo zafferano, il garofano e la cannella.
La Sagra della Busiata
Tra le vie del borgo, in Piazza Alicia, in cui è situato il Castello Arabo Normanno e l’Ex Chiesa Madre, godrete di uno spettacolo di folklore internazionale che, coinvolgendo gruppi provenienti da diverse parti del mondo, Colombia, Montenegro, Nepal, Serbia, Italia, organizzato dall’Associazione Sicilia Bedda, con il patrocinio del Comune di Salemi, è dedicato quest’anno ad Alberto Favara, farà da festoso contorno alla XV edizione “Sagra della Busiata”, il tradizionale appuntamento enogastronomico che richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta la Sicilia. Degusterete questo particolare tipo di pasta lavorata a mano, ne verranno cucinate più di 600 chili al giorno, raggiungendo quasi i 2000 Kg in totale, secondo l’estro dei cuochi in gara, innaffiata con i vini delle aziende locali. Durante l’evento potrete visitare, inoltre, i beni monumentali della città, le chiese ed i musei d’arte Sacra, del Risorgimento, della Mafia e il museo Civico.
Le busiate debbono il loro nome alla cosiddetta busa, il ferro da calza utilizzato dalle massaie per realizzarle. In origine si trattava di una sorta di sottile canna ricavata dagli steli della ddisa (termine dialettale) l’ampelodesmo, una pianta perenne spontanea della famiglia delle graminacee, presente nei terreni incolti e aridi delle nostre campagne. In seguito la busa vegetale fu sostituita dagli attrezzi metallici che utilizzano le donne per tessere maglioni e realizzare lavoretti a maglia. Uno strumento tessile convertito alla gastronomia che si riesce a produrre un originalissimo tipo di pasta, la cui caratteristica principale è la callosità e la permeabilità al tempo stesso al sugo che la condisce, elementi questi che la rendono unica ed inimitabile. La busa serve infatti a dare alla pasta la caratteristica forma concava che produce un duplice effetto: facilitarne la cottura, mantenendo una gradevole consistenza, e essere tutta avvolta dal condimento. In origine a Salemi il condimento principe era il ragù di carne di castrato o, in alternativa, di maiale, oggi anche la salsa marinara.
Per un weekend gustoso, Salemi vi aspetta.