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A Tortorici i dipendenti comunali non ricevono stipendio. La difesa del sindaco [Video]

mercoledì 1 Marzo 2017

C’è ancora inverno a Tortorici ma il clima è già torrido e pare destinato a farsi sempre più incandescente per il mancato pagamento dei dipendenti del Comune. I 129 impiegati della casa municipale ormai da 10 mesi non ricevono i loro emolumenti e reclamano le spettanze arretrate con un’assemblea permanente in atto dal 16 gennaio scorso. Ad aggravare la situazione c’è il dissesto in atto e così il sindaco Carmelo Rizzo Nervo, a sua volta, denuncia una strategia mirata a far fuori l’Amministrazione comunale e lamenta che proprio alcuni dipendenti dell’ente avrebbero rallentato procedure e pratiche: “Capisco il disagio ma questa protesta è illegittima, do atto soltanto a quelli che non hanno aderito e che, grazie al loro lavoro, hanno intanto permesso che venisse accreditata una mensilità in banca”. Rizzo Nervo è anche sceso in piazza per spiegare cosa sta succedendo ma in quello stesso momento i dipendenti presenti, in segno di dissenso, hanno deciso di voltare le spalle al primo cittadino.

carmelorizzonervo_nHanno detto di tutto su di me e sulla mia Amministrazione – spiega Rizzo Nervo, nella foto a lato – Ma la storia è semplice, la verità non si può mistificare. Sono sereno e ho la coscienza apposto su come ho amministrato la mia città. Mi sono battuto con tutte le mie forze per evitare il dissesto, che è stato predisposto e deciso da altri. Ero stato sospeso in quel periodo per un anno e tre mesi (per il reato di omissione nel pagamento dell’indennità di rischio ai vigili urbani per l’anno 2011) e al mio rientro avevo lavorato con la mia Giunta ad un piano di riequilibrio. Sono stato assolto il 4 maggio 2015 e il giorno dopo il commissario ad acta, i sindacati e i dirigenti hanno scritto la delibera per il dissesto finanziario del Comune. Quella delibera è andata avanti, ha fatto il suo corso ed il 7 ottobre il Consiglio comunale l’ha votato. Io ho parlato nei giorni scorsi ai miei cittadini e ho detto soprattutto che i sindacati e gli impiegati stessi erano convinti che il dissesto avrebbe comportato il commissariamento del Comune mandando a casa il sottoscritto. Ma a quel punto chi sarebbe dovuto arrivare a salvare Tortorici? Ali Babà? Oppure Aladino? Sono perfettamente consapevole del disagio e della grave problematica del mancato pagamento degli stipendi, ma è altrettanto chiaro che questa vicenda è stata strumentalizzata”.

Il primo cittadino si chiede perché la banca abbia bloccato 1 milione di euro, “cifra con la quale avrei potuto pagare alcune mensilità degli stipendi reclamati dai dipendenti. Abbiamo anche lottato per la mobilità ma i sindacati si sono opposti”.

Rizzo Nervo ricorda come sia stata fatta anche un’assemblea permanente ad oltranza, “è stato fatto di tutto per contrastarmi. Il problema è Rizzo Nervo ma se sono stato votato per quattro volte sindaco significa che la gente è dalla mia parte ed è rimasta al mio fianco anche quando ero stato sospeso. Ho sempre rispettato la magistratura, anche quando sapevo di essere stato sospeso senza avere colpe e, alla lunga, ho dimostrato poi la mia innocenza. Credo, soprattutto, che chi fa sindacato non può essere parte politica e deve rispettare i ruoli. Ho chiesto al presidente Crocetta un contributo straordinario per poter pagare gli stipendi a queste 129 persone. Ci sono, comunque, degli esuberi, 8 dipendenti sono andati in pensione, 18 dovrebbero andare in mobilità. Chiediamo alla Regione di assumersi delle responsabilità e di aiutarci. Mi aspetto un supporto dello Stato per la mia comunità, è una fase difficile ma si può superare”.

Lidia Calà Scarcione
Lidia Calà Scarcione

Rizzo Nervo si difende ma in città il fronte del malcontento non fa sconti e chi non fa mistero delle sue valutazioni negative sullo stato delle cose è Lidia Calà, presidente della Pro Loco ed imprenditrice titolare di una nota pasticceria, la cui nocciola è un’eccellenza dei Nebrodi. “I problemi qui vanno oltre la questione del dissesto e dei mancati pagamenti ai dipendenti. Lo scuola bus per i bambini è stato sospeso da più di mese e mezzo. E se il servizio urbano non funziona, che dire di quello extraurbano per il quale si sono tassate le famiglie. E anche per la raccolta rifiuti gli auto-compattatori tornano indietro perché il servizio non viene pagato. Nel paese c’era pure una discarica abusiva. Si ravvisa una preoccupante assenza di programmazione. In Consiglio comunale la maggioranza non è all’altezza del proprio compito e lo stesso vale per la minoranza, che è alla prima esperienza. Durante le sedute consiliari c’è gente che viene e che va, i problemi non vengono discussi e affrontati nel modo dovuto. Si stanno formando nuovi gruppi politici in città ma non essendo rappresentati in Consiglio non hanno accesso diretto agli atti del Comune”. “Parlo con amarezza e rabbia – prosegue Lidia Calà – sia da semplice cittadina sia da persone che ha una realtà da portare avanti. Ho proposto una manifestazione sulla nocciola e mi è stata negata la piazza. Da presidente della Pro Loco ho chiesto una sede e dopo quattro mesi non mi viene data. Abbiamo organizzato il Carnevale con la sfilata di ben 10 carri, con l’impegno della Pro Loco e delle borgate, abbiamo dato vita al più bel Carnevale dei Nebrodi ma anche in questo caso non abbiamo avuto il supporto che ci si poteva attendere dal Comune. A volte mi chiedo se abbia senso rimanere o se valga la pena andare altrove. Ci penso ma credo fortemente nell’identità, nelle peculiarità e le potenzialità di questo territorio”.

 

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