“Il G7 ha bloccato tutta la popolazione di Taormina e Giardini Naxos, si è rivelato ancora una volta un vecchio modo di affrontare i problemi e su più fronti antidemocratico”. Prosegue con toni fortemente polemici verso il G7, la protesta del sindaco di Messina, Renato Accorinti, che ieri sera, al termine del concerto dell’Orchestra Filarmonica di Milano al Teatro Greco di Taormina, si era alzato in piedi sulla sua sedia e urlato lo slogan “Trump, peace, no war”.
Dopo questo gesto plateale, che ha riscosso molta visibilità sui social, il sindaco della città dello Stretto e primo cittadino della città metropolitana in cui sono stati protagonisti da ieri mattina i capi di Stato e di governo dei paesi industrializzati che hanno preso parte al G7, è andato avanti con la contestazione.
Stavolta ad essere oggetto dei suoi attacchi le vessazioni subite dai cittadini a causa delle misure di sicurezza e l’assurdità di un così forte dispiegamento di forze e risorse per sorvegliare l’area. “Decidere di fare il vertice in un posto così, bloccando tutta la popolazione, è stata a mio avviso una decisione folle – ha proseguito – mai tanta polizia e carabinieri, si è deciso di procedere ad un’ iniziativa che valutando poi anche i costi, si è rivelata assurda“.
Raccogliendo le proteste di moltissimi cittadini e negozianti che hanno dovuto bloccare le loro attività per due giorni, il sindaco ha aggiunto: “Si è dimostrata una cosa eccessiva, Taormina per la sua posizione geografica è molto difficile da controllare, è stato necessario bloccare mezzo mondo”. Il primo cittadino di Messina dopo l’episodio di ieri, è scortato oggi da due agenti della Digos in borghese e prende parte al corteo anti G7 organizzato dagli antagonisti, indossando una delle sue singolari magliette, stavolta con la scritta “siamo tutti migranti”.
“Il gesto che ho fatto ieri lo rivendico, i contenuti sono in un documento che ho scritto nero su bianco. Un gesto che può essere sembrato eclatante, non l’ho fatto per visibilità – ha detto – ma per protestare contro le politiche indirizzate ad arricchire una parte del mondo e impoverirne un’altra con più di 40 milioni di esseri umani”.
Con il sindaco di Messina altri tre movimenti ambientalisti dalla città dello Stretto prendono parte al corteo, “Messina dal basso”, “Puliamo Messina” e “Indietro non si torna”.