I ‘duri e puri’ del movimento 5 stelle si appellano all’immunità parlamentare. Esattamente il senatore catanese Mario Michele Giarrusso, accusato di diffamazione dalla giornalista Debora Borgese per averla offesa sui social. Si sarebbe opposto all’imputazione coatta, chiedendo che si pronunci Palazzo Madama per l’autorizzazione.
Sono tanti gli attacchi mediatici su Facebook che il senatore avrebbe riservato nei confronti della giornalista. La vicenda risale al 2017 quando in modo malizioso il senatore ha indicato la Borgese come “Madame De Pompadour…una finta seguace di Robespierre e stipendiata da Fratelli di Italia. Al solo nominarla accadono disgrazie come ben può testimoniare un mio amico che gli va dietro a cui capita davvero di tutto”.
Il pubblico ministero ha rimandato la questione al dibattimento per verificare dove il fatto sia avvenuto. Eleonora Condorelli, avvocato di Borgese, che si è costituita parte civile, si è associata alle richieste del pm. Il dibattimento è stato rinviato all’uno di aprile, quando la questione sarà affrontata.
“Non sono una collaboratrice di Fratelli di Italia“. Afferma a ilSicilia.it la giornalista Debora Borgese.
Tempo fa Giarruso è balzato alla cronaca per la mancata restituzione degli stipendi. “Questi soldi li ho dovuti accantonare per affrontare cause civili e penali che sono state intentate contro di me per quanto ho fatto nell’ambito della mia attività politica” aveva affermato il senatore.