“Due donazioni di organi in 24 ore, a circa un mese dall’ultima del 2023”. Ad annunciare l’importante contributo all’attività trapiantologica è l’Ospedale Cannizzaro di Catania.
Nei giorni scorsi, infatti, si sono immediatamente succedute due operazioni di prelievo multiorgano: équipe di strutture siciliane ma anche del resto d’Italia hanno prelevato, nel primo caso, cuore, fegato, reni e cornee di una persona deceduta a seguito di un gravissimo trauma, che aveva dichiarato all’anagrafe la volontà di donare gli organi; nel secondo caso, fegato, reni e cornee di una persona deceduta a causa di una devastante emorragia cerebrale, per il cui consenso i sanitari si sono rivolti ai familiari.
Accertata la morte cerebrale, i medici e gli operatori del Coordinamento locale trapianti, in stretta collaborazione con il Centro regionale trapianti, hanno attivato le procedure di donazione, che hanno consentito di prelevare gli organi valutati come idonei e trapiantati su pazienti in attesa. Un doppio prolungato impegno, di assistenza al paziente e di comunicazione con i familiari, per tutto il personale dell’Anestesia e Rianimazione, per il direttore di Anestesia e Rianimazione dottor Savino Borraccino, il coordinatore locale trapianti dottoressa Antonella Mo, il coordinatore infermieristico Matteo Sortino.
“Proprio in questi giorni – dice il dottor Salvatore Giuffrida, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera Cannizzaro – sono in corso gli Stati generali della Rete trapianti, in apertura dei quali il ministro della Salute Orazio Schillaci e il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo hanno reso noto che, per le donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule, il 2023 è stato l’anno con i migliori risultati per il nostro Paese, sia in termini assoluti e sia per percentuali di crescita. Confidiamo che l’anno da poco iniziato possa confermare questo andamento e in tal senso i recenti segnali sono stati confortanti, grazie all’impegno degli operatori e alla generosità dei donatori e dei familiari cui va profonda riconoscenza”.