Lo aveva già detto in campagna elettorale, peraltro finendo al centro di un vivace scambio dialettico con i competitor, adesso, da sindaco Federico Basile rilancia. Il Comune di Messina torna a fare i concorsi e la cifra inizialmente annunciata, mille posti tra Palazzo Zanca e partecipate, potrebbe essere sbagliata per difetto.
Il neo primo cittadino si è messo al lavoro sul nuovo piano triennale di fabbisogno del personale che dovrebbe essere ultimato entro venerdì. La prossima settimana il piano dovrebbe essere trasmesso al ministero degli Interni per dare il via ai successivi step e probabilmente lo stesso Basile volerà a Roma per seguire passo passo l’iter di quella che potrebbe essere molto più di una svolta, ma un urgente e necessario “svecchiamento” della macchina comunale.
Nel frattempo ha già chiesto audizione in Corte dei Conti sul Piano di riequilibrio per illustrare personalmente la versione presentata da Cateno De Luca l’1 febbraio scorso avvalendosi di una norma di fine dicembre 2021 varata dal governo Draghi che consente la rimodulazione. Basile, che ha seguito tutte le fasi relative al Pluriennale difende lo strumento finanziario ed è stato infatti il primo atto da sindaco.
Collegato al Piano di riequilibrio è anche il Piano di assunzioni che guarda ai prossimi 5 anni e non si limita alle necessità del solo Comune ma anche delle società partecipate, Atm in testa. Dovrebbero essere 500 i posti da coprire con i concorsi a Palazzo Zanca ed altri 500 nelle partecipate. “Sono stato anche troppo prudente, i posti potrebbero essere di più”.
Una boccata d’ossigeno in una città che si spopola di anno in anno.