Un nulla di fatto anche per il secondo incontro fra Amat e sindacati, così resta calda la vertenza dell’Azienda Trasporti di Palermo, ed è sempre più vicino lo sciopero. Ieri infatti ennesimo esito negativo dell’incontro in videoconferenza convocato dalla Prefettura di Palermo.
“Riteniamo che il Comune di Palermo debba partecipare al tavolo e quindi abbiamo manifestato al vicario del Prefetto e quindi alla Azienda, tutti gli atti di estrema gravità a valenza economica-finanziaria perpetrate dall’amministrazione comunale, soprattutto in quest’ultimo quinquennio, fondamento della vertenza stessa”, spiegano i sindacati di Amat Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Faisa Cisal, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti che aggiungono “manteniamo aperto ogni canale di trattativa con il Comune di Palermo ma siamo pronti a proclamare lo sciopero”.
“Da un quinquennio – spiegano – e più, proprio dall’ente proprietario, l’Azienda Amat è stata oggetto, e continua ad esserlo, di una serie di provvedimenti di materia economica-finanziaria che hanno inciso e che hanno messo in gravissime difficoltà la stabilità aziendale. Illogica, inverosimile, irrazionale sotto ogni profilo appare la vicenda tasse Tosap-Tari pretese dal Comune dall’Amat poiché affidataria, dalla stessa amministrazione comunale, della gestione degli ‘stalli blu’”.
I sindacati aggiungono “se con una mano all’Amat veniva assegnato, il controllo con il proprio personale delle zone, cui l’Azienda è stata titolata, con ricavi annui stimabili in circa 2,5/3 milioni di euro nella vendita schede parcheggio (le multe che elevano gli Ausiliari Amat sono comunque ad appannaggio del Comune contrariamente come avviene con altro concessionario APCOA), con l’altra mano, sempre il Comune emetteva ‘cartelle esattoriali’ per 13 milioni annui a carico della stessa Azienda”.
“Tale irrazionale situazione ha portato nel corso degli anni a una situazione debitoria Amat per circa 140 milioni, cui nonostante i più giudizi vinti in primo e secondo grado, poco valgono se poi il Comune prende la strada dell’accanimento con il ricorso in cassazione, mettendo a gravissimo rischio l’esistanza della stessa Azienda. Ogni tentativo di ragionevole buon senso, avanzando possibili intermediazione per sanare lo stato di fatto, non solo non hanno sortito alcun effetto, ma sono stati vanificati sul nasce nonostante gli impegni assunti di attivare una Commissione Tecnica ad hoc”.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Faisa Cisal, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti concludono: “Le nostre estreme preoccupazioni, per tale vicenda, ci hanno portato ad aprire la vertenza e a proclamare lo stato di agitazione, il cui destinatario non è certo l’Azienda Amat, ma il Comune di Palermo che continua a sottrarsi ad ogni confronto su un tema di così estrema gravità”.