“Io sono stato uno dei primi a dire che se si riesce a trovare una candidatura unitaria è giusto e normale che ciascuno dei candidati, che è andato più o meno in ordine sparso, possa realmente concentrarsi su un percorso comune, sulla scelta di un solo nome“. Francesco Scoma, candidato sindaco di Palermo con Prima l’Italia invoca l’unità del centrodestra.
Intervistato dall’Italpress, Scoma aggiunge che “la Lega, oggi Prima l’Italia, avendo modificato il proprio brand, il proprio simbolo per aprirsi di più alla società civile, oggi è molto impegnata nelle sue attività comunali, nell’amministrazione comunale, con uomini validissimi che saranno candidati alle elezioni. E’ un percorso non facile, ma siamo il terzo partito in Italia, penso sia normale che una buona collocazione siciliana sia chiedere la quinta città d’Italia“.
Già vicesindaco di Palermo, deputato e assessore regionale, deputato nazionale e anche senatore, Scoma racconta il percorso che lo ha portato alla decisione di scendere in campo: “Chi vive e lavora, o ha avuto possibilità di lavorare in questa città, dal punto di vista amministrativo, capisce quanto amore ci possa essere per una città che appare totalmente abbandonata. Molti anni fa, intorno agli anni 2009-2010, ho avuto anche la possibilità, mentre ero parlamentare, di fare il vicesindaco di Palermo e già allora mi ero reso conto della difficoltà di gestione di questa città, legata a una serie di problemi strutturali mai risolti. Gli ultimi anni dell’amministrazione Orlando sono stati veramente deficitari, quasi una tragedia comica purtroppo. Le cose che reputo normali, non quelle da extraterrestri, ma quella di una normale vivibilità di una città non esistono più“.