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Anziani maltrattati in RSA del Catanese: “Rigettata la richiesta di sequestro”

domenica 15 Novembre 2020

“L’attivita’ della Casa di Riposo San Camillo prosegue regolarmente sotto la guida del nuovo amministratore”.

Cosi’ in una nota gli avvocati Giacomo Gallo e Marina Lombardo, difensori di fiducia di Giovanni Pietro Marchese e della San Camillo srl in relazione all’indagine della Procura di Catania in ordine a presunti maltrattamenti degli ospiti della struttura.

“La San Camillo – sottolineano i due legali – e’ una struttura privata che dall’anno 2011 ospita anziani in stato di autonomia e semiautonomia, non ha collegamenti o convenzioni ne’ gode di sovvenzioni da parte di ordini religiosi o Enti pubblici. In relazione alle voci di una prossima chiusura della Casa di riposo appare opportuno evidenziare che l’ordinanza del gip applicativa della misura cautelare interdittiva ha ad oggetto esclusivamente l’esercizio dell’attivita’ imprenditoriale da parte del dottore Marchese. La societa’ San Camillo invece, non e’ mai stata destinataria di alcuna misura. Anzi, il gip ha espressamente rigettato la richiesta di sequestro della struttura”.

Al contempo – aggiungono i due legali -, l’attivita’ professionale di Marchese non e’ stata oggetto di alcun provvedimento dell’autorita’ giudiziaria”.

Appare opportuno rassicurare l’opinione pubblica – proseguono – in relazione alle condizioni degli ospiti della struttura che, come riscontrato in un recente sopralluogo dagli organi inquirenti, versano in idonee condizioni di igiene e di alimentazione. Il personale della Casa di Riposo San Camillo riesce a garantire la serenita’ necessaria agli anziani nonostante il turbamento creato dal quotidiano assedio degli organi di stampa. Si ringraziano i familiari dei degenti che hanno espresso all’unisono la propria solidarieta’ alla struttura ed al suo direttore. Molti si sono offerti spontaneamente di rappresentare all’autorita’ giudiziaria le reali condizioni di vita all’interno della Casa di riposo escludendo recisamente quanto oggetto dell’impianto accusatorio”.

“Purtroppo, duole constare l’atteggiamento sparuti soggetti che, in cerca di notorieta’, hanno trasferito il proprio congiunto inscenando teatrali uscite dalla struttura – sottolineano i legali della casa di riposo.

“In relazione ai fatti oggetto di indagine, si confida che gli approfondimenti istruttori in corso consentiranno di ridimensionare il teorema accusatorio e di acclarare la piu’ completa estraneita’ del dottore Marchese alle accuse mosse”, concludono i due legali.

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