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a sala d'Ercole

Ars, approvato il bilancio della Regione

martedì 7 Febbraio 2023
palazzo dei normanni
Palazzo dei Normanni

L’Ars ha approvato l’articolato del bilancio di previsione della Regione 2023-2025. In particolare, ammonta a quasi 22 miliardi (in termini di competenza) il totale delle entrate e a 22,6 miliardi (in termini di cassa) quello della spesa per l’esercizio finanziario 2023. Sarà di 20 miliardi il totale nel 2024 e di 19 nel 2025. Il voto finale è stato rinviato all’approvazione del disegno di legge di Stabilità, prevista nei prossimi giorni. Il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, ha convocato la conferenza dei capigruppo e aggiornato a domani, alle 10.15, la seduta per l’esame della manovra finanziaria.

 

Ammonta a 133,5 milioni invece il bilancio interno dell’Assemblea regionale siciliana, approvato sempre oggi a sala d’Ercole, con una riduzione per cassa e competenza di mezzo milione di euro rispetto all’anno scorso. “In tal modo l’Assemblea, nel rispetto delle sue prerogative costituzionali, dà attuazione all’Accordo Stato-Regione del 14 gennaio 2021”, che tra le misure di contenimento della spesa previste, include anche la progressiva riduzione dei trasferimenti all’Arssi legge nella relazione al bilancio del collegio dei QuestoriIl suddetto ridimensionamento della dotazione si inserisce nel percorso virtuoso di riduzione delle spese dell’istituzione parlamentare regionale iniziato con l’esercizio finanziario 2013″.

Il bilancio dell’Ars è passato da 162,2 milioni del 2012 agli attuali 133,5 mln, con una riduzione di 28,7 mln che “non ha comunque pregiudicato l’ordinario svolgimento delle funzioni istituzionali dell’Ars, neppure nel corso dell’emergenza pandemica che ha comportato un incremento dei costi di sicurezza sui luoghi di lavoro”. “Una ponderata gestione e allocazione delle risorse finanziare stanziate per i fondi di riserva obbligatoriamente previsti per legge ha permesso di liberare risorse per il finanziamento di alcune operazioni finanziarie volte al rispetto della sobrietà istituzionale”, si legge ancora nella relazione. In particolare “si è ridotto del 15% lo stanziamento previsto per il rimborso missioni deputati da 35.000 euro a 30.000 euro previsti nel 2023; si è aumentato del 19% lo stanziamento a titolo di contributo alla Fondazione Falcone per la concessione di borse di studio da 101.250 a 125.000 euro. “Pur nel superamento della fase emergenziale dell’epidemia di Covid-19 si è mantenuta una forte consistenza del capitolo sulle” iniziative per finalità sociali e di solidarietà” che mantiene per il 2023 uno stanziamento di 1.210.000, con un risparmio di 190.000 euro rispetto allo stanziamento del 2022.

Nel 2022 sono state concluse le operazioni di concorso con l’assunzione di 11 segretari parlamentari “colmando cosi parte delle vacanze di pianta organica che si sono verificate a seguito dei numerosi pensionamenti avvenuti negli ultimi anni”. Il concorso, cosi come quello per consiglieri parlamentari espletato nel 2021, “oltre a rappresentare una importante opportunità occupazionale alternativa alla ‘fuga di cervelli’ da cui la nostra Regione è afflitta, consentirà di ricostituire i ruoli dell’Assemblea attraverso la selezione delle migliori competenze e professionalità”. “Nonostante ciò, grazie a politiche di contenimento dei costi e di razionalizzazione dell’utilizzo del personale, l’articolo ‘voci stipendiali corrisposte al personale a tempo indeterminato’, dedicato alle retribuzioni del personale di ruolo lo stanziamento previsto per il 2023 è rimasto pressoché invariato rispetto all’anno precedente: 26.600.000 a fronte di 26.550.000 stanziati nel 2022”, prosegue il Collegio dei Questori.

Per le pensioni dirette e di reversibilità del personale dipendente posto in quiescenza con il metodo retributivo o misto, nonché delle pensioni e degli assegni vitalizi erogati agli ex deputati che ricadono nell’applicazione della normativa ante 2012, lo stanziamento è di 66.460.000 circa. “Occorre sottolineare che i costi delle pensioni, nelle Regioni a Statuto ordinario, sono a carico dell’Inps e non a carico dei bilanci dei Consigli regionalievidenza la relazione dei QuestoriPertanto, al netto della spesa per pensioni per il personale, la spesa complessiva dell’Assemblea regionale per l’anno 2023 a carico della Regione siciliana, meglio comparabile con quello delle altre Regioni è pari a 84.540.000 euro, con una riduzione di spesa di 500.000 euro rispetto al dato del 2022″. “Se a ciò si aggiunge che molte spese poste a carico del bilancio dell’Assemblea riguardano la manutenzione straordinaria del Palazzo dei Normanni, bene demaniale di proprietà della Regione siciliana – iscritta al Programma 05 della Missione 01 “Gestione dei beni demaniali e patrimoniali” nella misura di 36.825.000 circa – tipologia di spesa che, nella Regioni a statuto ordinario è carico del bilancio regionale, ecco che il vero dato della spesa obbligatoria di funzionamento del Parlamento regionale è pari a 47.715.000 euro in linea con la spesa complessiva che si riscontra nei bilanci dei Consigli delle Regioni comparabili con la Sicilia per dimensioni e popolazione”.

“Possibili risparmi di spesa” per l’Assemblea regionale siciliana potrebbero arrivare dall’esito del contenzioso aperto con l’amministrazione finanziaria in tema di Irap sulle pensioni erogate con un costo attuale di 4 milioni di euro. E’ quanto si legge nella relazione del collegio dei Questori, approvato a sala d’Ercole. Per Palazzo dei Normanni questa imposta “non è dovuta sui trattamenti pensionistici diretti e di reversibilità corrisposti, stante la natura di ente pensionistico che l’Assemblea regionale riveste”. “Nelle more dell’espletamento dell’iter contenzioso, nel rispetto del principio di prudenza della relazione del bilancio, la somma necessaria al pagamento dell’imposta è comunque stata accantonata alla voce fondo oneri e rischi-processi in corsosi legge nella relazioneSi è altresì provveduto, come negli anni precedenti, a confermare gli stanziamenti nella missione dei Fondi di accantonamento, al fine di dotare le scritture contabili dell’Assemblea degli strumenti idonei a rispondere alle esigenze poste dalla normativa contabile e da spese impreviste derivanti da contenziosi ed oneri, come peraltro indicato nei giudizi di parifica del bilancio regionale della Corte dei Conti, nonché per far fronte alla problematica inerente alla quiescenza e previdenza di deputati e personale”.

L’impennata dell’inflazione fa crescere la spesa dell’Ars per le indennità dei parlamentari, che passa dai 10,45 milioni del 2022 a 11,2 milioni per il 2023. “Occorre precisare che le voci fondamentali, costituite dall’indennità parlamentare e dalla diaria, sono state modificate a decorrere dal 1° gennaio 2014 per tenere conto del limite complessivo di 11.100,00 mensili previsto dalla legge regionale 4 gennaio 2014, n. 1 si legge nella nota integrativa al bilancio interno dell’Ars, approvato in aulaLa stessa legge prevede che la misura del trattamento sia soggetta ad adeguamento secondo la variazione dell’indice Istat del costo della vita; l’aumento deciso dell’inflazione nell’anno trascorso ha pertanto portato a una rimodulazione in aumento della spesa”. Per le casse dell’Ars si tratta di una maggiore spesa per 750 mila euro, poco più di 10.700 euro per ognuno dei settanta parlamentari con un incremento dunque di circa 890 euro lordi al mese

“Una nota partita dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana chiede alle Asp una riduzione del 25% dei bilanci. Non è una cosa realizzabile: spero che il governo verifichi questa situazione perché tagliare il 25% delle spese significherebbe fare morire la sanità siciliana“. Lo ha detto il deputato del Partito democratico all’Ars, Nello Dipasquale, intervenendo nel corso della discussione generale sulla manovra.

In merito alle norme inserite in Finanziaria, Dipasquale ha aggiunto: “Si inizia con il piede giusto. Ho visto un atteggiamento diverso da parte del governo rispetto alla precedente legislatura. Ritrovare il dialogo tra maggioranza e opposizione fa parte di un processo civile e democratico che in quest’aula si era perso“. Secondo il parlamentare Dem “questo metodo dovrà essere utilizzato anche in futuro, perché può portare a provvedimenti di qualità”. Dipasquale ha poi ricordato che “il Pd ha dato il suo contributo per migliorare il testo, come il fondo da dieci milioni per il credito agevolato alle aziende confiscate alla mafia e le risorse per le famiglie numerose con Isee basso”.

 

 

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