Acque agitate in Forza Italia, dove il vice-capogruppo all’Ars Vincenzo Figuccia è stato “dimissionato” senza troppi complimenti dai suoi colleghi di partito. La decisione è stata sancita con una nota trasmessa alla segreteria generale dell’Assemblea, firmata dal capogruppo di Fi, Marco Falcone e da altri sei deputati regionali, nella quale si spiega che questo sarebbe avvenuto “a seguito di una consultazione interna che ha preso atto della necessità di dovere superare la cumulabilità delle cariche“. Questo, perché Figuccia ricopre la carica di segretario parlamentare nell’ufficio di Presidenza dell’Ars.
Il documento con cui Figuccia è stato congedato dal ruolo arriva come un terremoto in casa degli Azzurri e amplia la distanza già esistente fra Marco Falcone e il commissario di Fi in Sicilia, Gianfranco Miccichè. I due sarebbero, infatti, in disaccordo anche sull’opportunità di far svolgere le primarie del centrodestra per scegliere il candidato a governatore della Sicilia. Com’è noto, infatti, Miccichè è un fedelissimo di Berlusconi e non è mai stato entusiasta sull’ipotesi primarie, rispetto alle quali l’ex Cavaliere si è mostrato freddissimo. Primarie, invece, caldeggiate dal capogruppo all’Ars Falcone, che potrebbero spianare la strada alla candidatura di Nello Musumeci alla Presidenza della Regione. E adesso, ecco il “caso Figuccia” a complicare ulteriormente i rapporti interni.
“La revoca mi lascia perplesso – afferma Miccichè in una nota – Nulla in contrario sul principio d’inopportunità del cumulo di cariche, ma il gruppo avrebbe potuto e dovuto agire diversamente”. E annuncia che a breve convocherà “una riunione, affinché si possa fare chiarezza sull’accaduto e si possa ripartire, uniti e granitici, contro Crocetta. Rinnovando a Vincenzo Figuccia la mia stima, piena e incondizionata“.
In pratica, una sconfessione in piena regola dell’operato del gruppo parlamentare all’Ars, che rischia di minare i rapporti fra gli esponenti siciliani di Forza Italia.
Chi cerca di smorzare le polemiche è, invece, proprio Figuccia, che spiega come non si tratti di revoca ma di una sua scelta: “I miei innumerevoli impegni politici in concomitanza con le elezioni amministrative di Palermo – afferma – e di tanti comuni della provincia, ma soprattutto il ruolo ricoperto quale segretario del Consiglio di Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana svolto con grande senso di responsabilità e con operosità, mi hanno fatto ritenere opportuno, concordandolo con i vertici del mio partito, di rassegnare le dimissioni da vice capogruppo di Forza Italia nel parlamento siciliano. Svolgerò, comunque, il mio mandato parlamentare con l’impegno di sempre”.
Della serie, Figuccia incassa la decisione, sostenendo che sarebbe stata concordata con i “vertici” del partito e getta acqua sul fuoco. Di quali “vertici” parli, però, non è dato sapere, visto che il commissario siciliano Miccichè, una volta appresa la notizia, è apparso molto più che contrariato.