Dopo lo scandaloso auto goal della maggioranza a Palazzo di Normanni, oggi, mercoledì 22 gennaio, l’Aula ha approvato, con 35 i voti favorevoli e 17 i contrari, l’esercizio provvisorio che sarà attivo per 4 mesi. Dopo la soppressione dell’articolo 1 il governo ha presentato una riscrittura dell’articolo modificando il tempo di durata dell’esercizio provvisorio.
Numerose sono state le polemiche da parte dell’opposizione in merito all’ampliamento e al contenuto del testo elaborato dalla Giunta che ha votato contro l’esercizio provvisorio.
L’assessore al Bilancio Gaetano Armao ha affermato in Aula: “La soluzione dei quattro mesi alla luce di quello che è successo ieri diventa una scelta obbligatoria per rispettare l’autonomia decisionale dell’Assemblea. In questo momento rispettiamo la prerogativa del parlamento di usare 45 giorni per l’esame del bilancio come previsto dal regolamento dell’Ars. Il governo presenterà il ddl di bilancio il 3 febbraio e così il Parlamento deciderà da sè i tempi per riuscire ad approvare la legge di stabilità e il bilancio“.
In merito all’arresto di martedì 22 gennaio sull’esercizio provvisorio, qualcuno crede che il problema sia politico. “Quello di ieri non è un problema di bagni o sigarette. Quello di ieri è un problema di rimpasto di governo. Se lo si deve fare, allora, lo si faccia“. Dichiara a sala d’Ercole Nuccio Di Paola del Movimento 5 stelle.
Tredici gli articoli approvati. Tensioni in merito a qualche articolo del disegno di legge come l’articolo nove per le: “disposizioni relative alla società Servizi Ausiliari Sicilia” che prevede l’uso dei fondi europei dell’assistenza tecnica per pagare i servizi della Sas.
Numerosi, infatti, gli interventi in merito a questo articolo da parte del movimento 5 stelle, i quali si pongono la domanda del perché “si sia ricorso a Deloitte per l’assistenza tecnica se già abbiamo le risorse umane in Sas. Io credo che però non sia così“.
Ma il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè blinda l’articolo e afferma: “Nella passata legislatura c’erano dei lavoratori che erano nella pianta organica di alcune società, poi chiuse. Prima della liquidazione questa gente faceva già questo lavoro. Così si ristabilirebbe di fatto quella situazione“.
La commissione Bilancio ha apportato delle modifiche alla norma originale abrogando il contestato articolo 2 relativo al trasferimento a carico del Bilancio regionale del mutuo del sistema sanitario e rimandando la trattazione della norma alla Legge di Stabilità.
Importante, fra l’altro, l’approvazione di un fondo di compensazione da quasi 16 milioni di euro destinato a garantire gli stipendi di una serie di enti, associazioni, teatri che aspettavano parte delle retribuzioni del 2019 e a pagare le retribuzioni di Pip, Lsu, personale Resais, cantieri di servizi in favore dei Comuni destinatari del Reddito minimo di inserimento (Rmi) ed emolumenti aggiuntivi per i carabinieri.
Il disegno di legge garantiva, tra gli altri, i fondi per tutto il 2020 per i teatri siciliani ed enti culturali, ovvero il Massimo e il Biondo di Palermo, l’Orchestra Sinfonica siciliana, il Vittorio Emanuele di Messina, il Bellini e lo Stabile di Catania e Istituto nazionale del dramma antico e infine i Consorzi di Bonifica, l’Esa e i forestali.
Nota da evidenziare oggi in Aula: il deputato Carmelo Pullara eletto nella lista “Sicilia Popolari e Autonomisti Musumeci Presidente” ha firmato più emendamenti presentati nel ddl con il neo gruppo parlamentare della Lega Premier Matteo Salvini.
“La coalizione di governo ha dimostrato compattezza, consentendo con 35 voti a favore il fondamentale sblocco della spesa. Inoltre i più importanti enti culturali siciliani potranno programmare la propria attività, così come una boccata di ossigeno è quella garantita ai consorzi di bonifica in attesa dell’imminente riforma. Importante anche il sostegno al settore dei parchi e delle riserve e agli operai dell’Esa“. Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima, commentando l’approvazione dell’esercizio provvisorio.
Polemici i parlamentari del Movimento 5 stelle che alla fine dei lavori in Aula commentando il loro voto contrario: “Impresentabile era prima, impresentabile è rimasto dopo. Il governo, forse, avrebbe fatto meglio a rimanere in bagno, poteva approfittarne per darsi una rinfrescata e, perché no, tentare a schiarirsi le idee che si confermano sempre più confuse, visto ciò che ha ripresentato in aula. Il disegno di legge, è pieno di norme estranee all’esercizio provvisorio. Questo metodo di lavoro, che crea confusione in aula e nei bilanci, è totalmente sbagliato, come ha avuto modo di rilevare la Corte dei Conti, che ha bacchettato pesantemente il governo”.