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Attività di scarico del depuratore di Giardini Naxos, il Tar accoglie il ricorso del Consorzio

sabato 13 Maggio 2017

Il Tar di Catania dà ragione al Consorzio Rete Fognante di Giardini Naxos nel ricorso proposto contro la Regione Siciliana sulle attività di scarico nell’Alcantara. Il tribunale amministrativo (Sezione Prima) si è pronunciato nelle scorse ore, al termine dell’apposita Camera di Consiglio sul ricorso proposto dall’ente per la depurazione delle acque dei Comuni di Taormina, Giardini, Letojanni e Castelmola in oggetto al provvedimento con il quale la Regione aveva disposto la diffida e sospensione dell’autorizzazione allo scarico dell’impianto di depurazione di contrada Pietre Nere (Giardini) nell’Alcantara. Il Tar di Catania – si legge nell’ordinanza emessa nelle scorse ore – ha accolto la domanda cautelare proposta dal Consorzio con il ricorso in oggetto e fissa la prima udienza pubblico in merito nel mese di maggio 2018.

Depuratore Giardini Naxos
Il depuratore di Giardini Naxos

“Sussiste il pregiudizio grave ed irreparabile – continua l’ordinanza -, tenuto conto che, difettando il Consorzio ricorrente (a seguito del provvedimento disposto dalla Regione) della necessaria autorizzazione per effettuare lo scarico dei reflui, lo stesso non può più accettare i liquami provenienti dai Comuni consorziati con il rischio evidente che i Comuni di Taormina, Giardini, Letojanni e Castelmola dovranno scaricare direttamente a mare i liquami che originano dalle proprie reti fognarie”.

Pertanto, sempre secondo quanto deciso dal Tar “nel bilanciamento dei contrapposti interessi si ritiene che debba darsi prevalenza a quello del Consorzio ricorrente, tenuto conto che l’Amministrazione regionale non ha indicato misure idonee ad evitare il pericolo di inquinamento ambientale“. Il ricorso proposto dal Consorzio, difeso dall’avvocato Alfredo Grasso, si è opposto in sostanza all’ipotesi di sussistenza di una situazione di “troppo pieno” negli impianti ed ha avuto al Tar intervento ad adiuvandum del Consorzio da parte del Comune di Taormina, difeso dallo stesso legale dell’ente consortile.

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