“Avaria soffiante”, è in gergo tecnico il fenomeno di blocco improvviso degli impianti di depurazione dei Comuni di Taormina, Giardini, Letojanni e Castelmola che si è verificato nelle scorse ore nell’impianto di contrada Pietre Nere, sede del Consorzio Rete Fognante a Giardini Naxos.
Dopo un inverno trascorso con l’angoscia delle possibile inondazioni dell’impianto da parte delle acque dell’Alcantara, stavolta un altro problema inatteso e preoccupante si è verificato alle porte della stagione turistica e a sole tre settimane dal G7.
“Gli operai in forza presso il depuratore – spiega il direttore d’esercizio del Consorzio, l’ingegner Daniele Manganaro – hanno verificato l’avaria della soffiante a servizio della linea n. 3 della sezione biologica e tale avaria ha causato per circa 8 ore l’assenza di apporto di ossigeno alla sezione di nitrificazione-ossidazione della sezione di processo. Pertanto, per tale periodo, il reattore non ha funzionato correttamente, non garantendo quindi la completa depurazione del liquame trattato. La soffiante, una volta riparata, è stata poi rimessa in esercizio. Inoltre è necessario fare presente che la linea n. 1 della sezione biologica, in manutenzione ormai da parecchi mesi risulta attualmente in stand by, diminuendo le capacità depurative dell’impianto del 33% e quindi risulta necessario soprattutto con l’avvento della stagione estiva, riattivarla nel minor tempo possibile”.
“Ciò – aggiunge l’ingegnere Manganaro – è fondamentale per la deconcentrazione dei fanghi presenti nei sedimentatori n.2, 3, 4. E per la diminuzione del 25% della velocità ascensionale del liquame nei sedimentatori, al fine di evitare possibili tracimazioni di fango misto a liquame depurato nelle canalette dei sedimentatori stessi”.
Il Consorzio della Rete Fognante di Giardini Naxos, che interessa anche i Comuni di Taormina, Letojanni e Castelmola da tempo ormai è in pressing sui quattro Comuni per ottenere con una maggiore puntualità i pagamenti delle cifre che spettano mensilmente all’ente per la depurazione e i ritardi che si sono verificati hanno portato il Consorzio ad accumulare un debito di circa 2 milioni 800 mila euro, il cui eco negativo si riflette poi sui mancati pagamenti ai fornitori.
E a preoccupare è soprattutto la situazione di arretrati in atto verso Enel e verso l’impresa che si occupa dello smaltimento dei fanghi. In prossimità del G7, insomma, se non è emergenza poco ci manca.