Il Gup del tribunale di Palermo, Giulia Malaponte, ha condannato, a pene complessive per poco meno di due secoli, 33 dei 38 imputati nel processo scaturito dall’inchiesta sui cosiddetti spaccaossa, denominata “Tantalo” e “Tantalo bis”.
Pene che confermano le indagini della squadra mobile, coordinate dai procuratori aggiunti Ennio Petrigni, Salvatore De Luca e Sergio Demontis, assieme ai sostituti Daniele Sansone e Alfredo Gagliardi. Il processo è nato dai blitz “Tantalo” dell’agosto 2018 e “Tantalo bis” dell’aprile successivo. E tutto era partito dalla morte di un tunisino, Yacoub Hadri, il 9 gennaio del 2017 in una strada di Brancaccio.
Apparentemente il giovane sembrava non essere sopravvissuto a un incidente stradale, ma dopo una perizia era emerso invece che le lesioni non sarebbero state compatibili con la dinamica dell’ipotetico sinistro. E’ così che si era scoperto il vasto giro d’affari sui finti incidenti e che era venuto fuori come Hadri fosse in realtà morto per le ferite che gli erano state procurate da una delle bande di spaccaossa. Alle finte vittime andavano poche centinaia di euro per rimediare lesioni anche permanenti, mentre le bande, secondo gli investigatori, avrebbero mosso un giro di almeno 12 milioni di euro.
LE CONDANNE
Ecco le condanne inflitte dal giudice: Gesuè Giglio 16 anni e 4 mesi; Alfredo Santoro 15 anni; Francesco Faija detto “Berlusconi” 14 anni e 10 mesi; Rita Mazzanares 8 anni e 10 mesi; Mario Modica e Giuseppe Portanova 7 anni e 10 mesi a testa; Gioacchino Campora 7 anni e mezzo; Francesco La Monica 7 anni e 2 mesi; Letizia Silvestri 7 anni; Massimiliano Vultaggio 6 anni e mezzo; Carlo Alicata, Salvatore Di Liberto e Antonino Santoro 6 anni ciascuno; Graziano D’Agostino 5 anni e 4 mesi; Giuseppe Mazzanares e Domenico Schillaci 4 anni e 10 mesi a testa; Filippo Anceschi detto “il nano” 4 anni e mezzo; Salvatore Arena 4 anni; Antonio Giglio, Cristian Pasca e Maria Silvestri 3 anni e 10 mesi ciascuno; Monia Camarda 3 anni e 8 mesi; Mario Fenech e Giovanna Lentini 3 anni e 4 mesi ciascuno; Vincenzo Cataldo 3 anni e 2 mesi; Gaetano Alicata e Giovanni Napoli 3 anni a testa; Piero Orlando 2 anni e 10 mesi; Salvatore Di Gregorio, Isidoro Faija e Vittorio Filippone 2 anni e mezzo a testa; Alfonso Macaluso 2 anni e 4 mesi; Maria Mazzanares: 2 anni. Sono stati invece scagionati: Michele Di Lorenzo, Giuseppe Rosciglione, Antonino Saviano, Gaetano Girgenti e Salvatore Mazzanares.
Il giudice ha anche disposto che i condannati risarciscano le compagnie assicurative che si erano costituite parte civile, così come la madre di Hadri. Finora sono ben cinque le indagini che la Procura ha dedicato al filone degli spaccaossa.
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