Triste primato per la Sicilia. L’Isola detiene il record dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con una percentuale del 40% degli immobili sottratti alle mafie.
Secondo quanto emerge dai dati in possesso dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il totale dei beni confiscati e sequestrati in tutta Italia è di 30.360 immobili e 3.748 aziende.
La Sicilia, dunque, in testa alla classifica. In particolare, la ripartizione geografica in tutta Italia vede l’82% degli immobili al Sud. Dopo la Sicilia al 40%, troviamo la Calabria, molto distanziata, con il 18% degli immobili confiscati. Poi la Campania con il 14% e poi la Puglia con una percentuale dell’11%.
Solo al quinto posto si trova una regione del Nord, la Lombardia con l’8% di beni confiscati è la prima tra le regioni del settentrione. Nel Lazio, i Comuni si sono visti assegnare 780 beni confiscati e sono 1.023 quelli in attesa di assegnazione.
“Il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata ha un valore culturale, etico ed educativo altissimo perché la reintroduzione degli immobili e delle aziende in un contesto di legalità rappresenta un messaggio positivo per la società: lo Stato si impone sempre su chi delinque“, sottolinea GNews, quotidiano online del ministero della Giustizia. Secondo le valutazioni degli esperti, “è opportuno accorciare sempre di più i tempi di destinazione rispetto ai provvedimenti di confisca e monitorare scrupolosamente l’effettivo utilizzo delle aziende e degli immobili distribuiti“.