Un rimpallo di responsabilità da parte del governo regionale e dall’amministrazione di Palermo in merito alla bomba d’acqua che è atterrata in alcune zone del capoluogo siciliano alcuni giorni fa. Il dramma si è sfiorato e, proprio per questo a Palazzo Reale, nella stanza della Commissione Ambiente, alla presenza dei vertici amministrativi competenti in materia, si è cercato di capire quali gli interventi da attuare per far sì che non ricapiti una emergenza simile.
Presente il sindaco Orlando che ha sciorinato la sua relazione presentata alla procura di Palermo. Il sindaco, infatti, ha scandagliato le mancanze dovute ad un’ allerta meteo mai arrivato e cerca di spingere il progetto del collettore del ferro di Cavallo indispensabile per le acque reflue della città, principalmente per la zona di Mondello.
“Sono il primo responsabile della vicenda, spero che qualcuno intorno a questo tavolo si senta responsabile allo stesso modo. Abbiamo affrontato il più grave episodio di Palermo senza vittime. Il dato di fatto è che gli annunci meteo della Protezione Civile Regionale sono errati. Non possiamo contare sulla affidabilità dei dati che vengono affidati da terzi“, afferma il primo cittadino.
“Io formalmente lancio un’allarme per Sferracavallo e Mondello. Noi abbiamo l’appalto del ferro di Cavallo che è bloccato a causa del commissario del dissesto idrogeologico. Sollecito un intervento, è un lavoro di assoluta emergenza. Lo abbiamo chiesto e detto. Perché è chiaro che il ferro di Cavallo è indispensabile. Non devo spiegare altro. Credo che questa è l’occasione che si provveda subito all’intervento”, aggiunge Orlando.
Non si lascia attendere la risposta del direttore degli uffici del dissesto idrogeologico Maurizio Croce che mette le mani avanti e dice: “I nostri uffici non hanno alcuna responsabilità in merito all’alluvione a Palermo”.
L’ex assessore del governo Crocetta decanta le tappe ambigue del progetto ad oggi mai realizzato del collettore del ferro di Cavallo. “Il comune di Palermo ha avuto un finanziamento all’epoca (2005) ed ha anche aggiudicato l’appalto. Questo appalto durante la sua fase esecutiva è stato sospeso perché venne rinvenuto, nel collettore, del materiale di rifiuto. Questa caratterizzazione avrebbe fatto lievitare i costi dell’intervento e il cantiere venne sospeso e mai più riaperto. Al comune è stato revocato il finanziamento. Ciò nonostante il governo regionale in una prima fase ha rifinanziato il progetto attraverso il dipartimento Acqua e Rifiuti con un importo di 5milioni di euro”.
Altro tema della riunione sono i radar della Protezione Civile che allertano sugli andamenti del meteo in Sicilia. Stando alle parole del direttore Salvo Cocina della Protezione Civile Regionale “tecnicamente non esistono”. A Corleone è in fase di istallazione e il “radar di Cammarata è fuori uso”.
Nel frattempo l’assessore all’Ambiente Toto Cordaro punta il dito contro l’amministrazione comunale: “Se nei sotto passaggi a Palermo fossero istallati sensori di allarme e barriere, tutto questo non sarebbe accaduto. Noi siamo pronti perché si definiscano le opere utili per Palermo. Se è indispensabile un piano di allerta ed un piano per il dissesto idrogeologico, la Regione è pronta a segnalarla”.