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Riscaldamento globale

Cambiamenti climatici e sviluppo, Giannetto: “La finanza sostenibile può avere ruolo attivo”

sabato 12 Agosto 2023

Incendi al sud e alluvioni al nord, eventi calamitosi brevi, devastanti e concentrati. Per non parlare del nuovo termine diventato di moda: ecoansia. I cambiamenti climatici fanno discutere ed al di là di come la si pensi è una delle prossime sfide alle quali si deve far fronte a livello mondiale. Ogni settore ne risente, basti pensare che il Pnrr destina risorse ingenti in modo trasversale per se non combattere quantomeno limitare le conseguenze. Anche il campo della finanza sta drizzando le antenne, perché mutamenti climatici di portata planetaria finiscono con il creare un danno al sistema (quindi non è proprio un atteggiamento filantropico ma economico). E si comincia a parlare di finanza sostenibile, che guarda agli investimenti responsabili.

E’ vero che i cambiamenti climatici ci sono sempre stati, ma è altrettanto vero che, ad esempio, il riscaldamento globale a cui assistiamo da circa 150 anni è anomali, perché innescato da un doppio fattore: l’uomo e le sue attività- spiega il consulente finanziario  Giuseppe Giannetto, L’atmosfera terrestre sta cambiando in seguito ad un aumento senza precedenti delle concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra. L’effetto serra antropico si aggiunge all’effetto serra naturale. Quando si parla di  finanza sostenibile si intende la finanza che tiene in considerazione fattori di tipo ambientale (Environmental), sociale (Social) e di governo societario (Governance), i cosiddetti fattori ESG, nel processo decisionale di investimento, indirizzando i capitali verso attività e progetti sostenibili a più lungo termine. La finanza sostenibile è dunque l’applicazione del concetto di sviluppo sostenibile all’attività finanziaria”.

Più il dibattito internazionale affronta tematiche quali la transizione ecologica e il cambiamento climatico più si comincia a parlare di investimenti sostenibili, basati sulla consapevolezza dei rischi finanziari associati alle attività ad alto impatto ambientale. I cambiamenti climatici infatti possono causare danni tangibili alle aziende, sia attraverso eventi estremi che comportano costi aggiuntivi, sia attraverso una maggiore regolamentazione che potrebbe influenzare la loro operatività.

“E’ per questo che gli investitori stanno cercando sempre più opportunità che siano allineate con obiettivi sostenibili e che riducano l’esposizione ai rischi climatici- continua Giannetto di Private Banker Fideuram- Già da 15 anni i dati prodotti da migliaia di scienziati in tutto il mondo, analizzati e sistematizzati dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), concordano nel dichiarare che il global warming deriva dall’effetto serra antropico e tra le principali cause ci sono il consumo di carbone, petrolio e gas naturale, la deforestazione, le pratiche agricole intensive, i trasporti, i rifiuti e l’industrializzazione. Le temperature medie globali aumentando influenzano la salute umana, l’agricoltura, gli ecosistemi. Non si può negare quanto accade”.

Ormai da anni è chiaro come siano aumentati gli eventi meteorologici estremi, come i cicloni e le alluvioni, che colpiscono anche in periodi dell’anno atipici rispetto al passato, in zone circoscritte e, sia pure in tempi minori con un’intensità tale che ha effetti devastanti. Altri fenomeni sotto osservazione sono lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello del mare che possono causare inondazioni e minacciare le comunità costiere. Un’altra conseguenza del riscaldamento globale sarà l’aumento delle migrazioni.

Ricordiamo alcuni dati. Il decennio 2009-2019 è stato il più caldo mai registrato, il 2020 è stato il secondo anno più caldo di sempre, Il 3 luglio 2023, la temperatura media mondiale ha raggiunto i 17,01° C, infrangendo il precedente record di 16,92° C che era stato raggiunto nell’agosto 2016. Affrontare il cambiamento climatico richiede un impegno globale senza precedenti da parte di tutti e un ruolo chiave lo riveste il settore finanziario- prosegue il consulente fianziario- Anche i governi si stanno muovendo in questo senso, indirizzando la finanza verso la sostenibilità. Regolamentazioni e incentivi adeguati possono spingere e promuovere investimenti che supportano la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Allo stesso tempo, le istituzioni finanziarie stanno integrando criteri ESG nelle decisioni di investimento e stanno sviluppando strumenti finanziari innovativi, come i green bond, per finanziare progetti a beneficio dell’ambiente”.

Ci sono però ancora vuoti da colmare e criticità da superare, come la mancanza di standard globali e non tutti i Paesi affrontano l’emergenza con le stesse strategie. Inoltre, soprattutto negli ultimi anni, si stanno creando fenomeni come il  greenwashing (cosiddetto ecologismo di facciata), ossia la strategia di comunicazione di alcune imprese, organizzazioni o istituzioni politiche finalizzata a costruire un’immagine ingannevolmente positiva sotto il profilo dell’impatto ambientale per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi per l’ambiente dovuti alle proprie attività o ai propri prodotti. Insomma, si utilizzano parole come green ed ecosostenibile per nascondere realtà ben diverse.

Oggi si può affermare che la finanza sostenibile deve svolgere un ruolo attivo nel fronteggiare i cambiamenti climatici. Attraverso investimenti responsabili, integrazione di considerazioni ESG e collaborazione tra settori pubblici e privati, si possono indirizzare i flussi di capitali verso progetti e iniziative che contribuiscono anche a un futuro più sostenibile e resiliente dal punto di vista climatico.- conclude Giannetto-  In sintesi potremmo dire che fino a ieri in un investimento si considerava solo Il profitto. Oggi invece è solo una parte della storia. È il momento di conoscere il resto”.

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