Carlo III è ufficialmente il nuovo re del Regno Unito, dell’Irlanda del Nord e degli altri 14 reami del Commonwealth. Il Principe di Galles infatti è stato incoronato sovrano al termine della cerimonia che si è tenuta all’Abbazia di Westminster, dove ben 70 anni prima si era svolta l’incoronazione della madre, la compianta Elisabetta II che, dopo la morte del padre Giorgio VI, a soli 25 prese le redini del paese nel 1953.
LA PROCESSIONE
Che cerimonia reale sarebbe senza una carrozza trainata da cavalli? Beh, anche Carlo III non ha potuto esimersi da questa tradizione, ciononostante quella su cui lui e la consorte Camilla Parker Bowles hanno raggiunto l’ingresso dell’Abbazia di Westminster non è stata la carrozza che da sempre accompagna i reali alle loro incoronazioni.
“The Gold State Coach”, la carrozza di 4 tonnellate, costruita nel 1762 e ricoperta interamente di foglie d’oro, sarà impiegata solo nel tragitto di ritorno verso Buckingham Palace. Al suo posto il re Carlo III e la consorte Camilla, hanno preferito un mezzo più moderno. E’ chiamata “Dimond Jubilee State Coach” ed è una carrozza dotata di tutti gli optional: aria condizionata, finestrini elettrici e sospensioni… ma senza rinunciare allo stile. Sul tetto della carrozza infatti spiccano i simboli della monarchia britannica: i leoni che proteggono la corona, tutto immancabilmente ricoperto d’oro.
L’arrivo all’incoronazione per Carlo e Camilla è stato senza alcun dubbio molto più confortevole di quanto non fu quello della madre. E’ stata la stessa Elisabetta II a raccontare quanto fosse “assolutamente orribile” viaggiare all’interno della carrozza dorata, paragonando l’esperienza a quando si naviga con il mare in tempesta.
Nel corso della processione da Buckingham Palace all’Abbazia di Westminster, tragitto che è stata ridotto da 8 a 2 km per evitare che il pubblico si disperda troppo e si incontrassero tratti con poco pubblico o addirittura vuoti, i sovrani sono stati accolti dal sostegno della popolazione che, vedendo sfilare la carrozza, hanno intonato l’inno inglese e rivolto a Carlo la tradizionale frase “God save the King”.
LA CERIMONIA
“Sono qui per servire, non per essere servito” queste le prime parole pronunciate da re Carlo III nel corso del suo discorso.
Il re e la regina consorte sono arrivati all’Abbazia di Westminster per le 11 (ora italiana) e prima di Carlo hanno sfilato i leader di più confessioni religiose e i rappresentanti di alcuni Paesi del Commonwealth, portando le bandiere dei loro paesi, accompagnati dai governatori generali e dai primi ministri. Una cerimonia moderna, un misto di tradizioni e di diverse religioni: il perfetto riflesso di quella che oggi è la società inglese.
Oltre 2mila invitati, tra cui anche il Presidente Sergio Mattarella e Federico Marchetti, imprenditore italiano e pioniere della moda sostenibile, oltre che grande amico di re Carlo.
Ha fatto il suo ingrasso all’Abbazia di Westminster anche la first lady ucraina, Olena Zelenska accompagnata dal primo ministro, e i due sono stati accolti da un tappeto giallo e azzurro posto ai piedi dell’altare, simbolo del sostegno dell’Inghilterra all’Ucraina. E proprio in virtù di tale sostegno all’incoronazione di Carlo non sono stati invitati i rappresentati di Russia e Bielorussia, oltre che ai leader di Myanmar, Siria, Venezuela, Afghanistan, Iran, Nord Corea e Nicaragua.
Presenti alla cerimonia tutti gli ex ministri inglesi, tra cui anche Liz Truss e l’attuale il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak.
Il principe Harry è arrivato a Londra solo, senza la moglie Megan, vestito in abiti civile ed è stato posizionato in terza fila, visto il suo allontanamento dalla famiglia reale, mentre William e Kate hanno sfilato subito dopo il neo re insieme al piccolo principe George, alla sua prima uscita ufficiale in quanto paggetto del re.
Il momento più sacro di tutta la cerimonia di incoronazione è quello dell’unzione, dove il sovrano viene benedetto da un olio sacro che proviene dagli alberi del Monte degli Ulivi di Gerusalemme. Con l’unzione, quindi, il sovrano viene benedetto da Dio. In questo momento così spirituale il re si appresta a “trasformarsi” cambiando anche abito e riflette su quello che significa diventare capo di stato e re. Un momento intimo, nascosto agli occhi del pubblico dove trovano spazio solo il sovrano e l’arcivescovo di Canterbury. Anche la regina consorte Camilla è stata benedetta dall’olio sacro ma, a differenza di re Carlo, la sua benedizione è stata mostrata alle telecamere.
La cerimonia si conclude con il momento dell’incoronazione, dove l’arcivescovo di Canterbury ha posto la corona di Sant’Edoardo sulla testa del nuovo sovrano e la corona della Regina Mary sulla testa della regina consorte. Infine, insieme al principe William, l’arcivescovo ha giurato fedeltà a re Carlo III.
“God save the King” ha annunciato l’arcivescovo e la folla di presenti ha risposto “God save King Charles”.
GLI ABITI
Il re Carlo è giunto alla cerimonia di incoronazione indossando la sua uniforme militare e su di essa il “Robe of State”, un lungo mantello rosso e bianco. Dopo il momento dell’unzione il sovrano è stato spogliato dei suoi abiti per indossare quelli più sacri e tradizionali, ossia una veste di lino bianco, simbolo di umiltà, e su di essa la “supertunica”, una cappa in seta intrecciata con ricami d’oro, e il mantello imperiale, realizzato da re Giorgio IV nel 1821 e indossato da tutti i suoi successori fino alla regina Elisabetta II. Tra gli accessori che sono stati consegnati al re dai diversi membri della famiglia reale anche i guanti con lo stemma reale, la cintura della spada e la stola reale, anch’essa ricoperta da ricami d’oro.
Ma la vera protagonista di ogni incoronazione è una e una sola: la corona di Sant’Edoardo, il più importante tra i gioielli della Corona inglese. Realizzata ben 360 anni fa, la corona è in oro 22 carati tempestata di rubini, ametiste, topazi e aquamarine e pesa quasi 2 kg e mezzo.
Come da tradizione, alla fine della cerimonia, re Carlo III è uscito dall’Abbazia di Westminster indossando la Corona Imperiale. Realizzata in oro, argento e platino è interamente rivestita di brillanti e pietre preziose fra cui lo zaffiro di Sant’Edoardo, il rubino del Principe Nero e il diamante Cullinan II di 317 carati, incastonato al centro della base della corona. Ma la pietra è solo un frammento del diamante Cullinan, proveniente dalla miniera Premier sita a Cullinan, in Sudafrica e che oggi il paese pretende di aver restituito.
Infine la regina consorte, Camilla Parker Bowles, ha invece scelto personalmente la corona che ha voluto indossare: si tratta della corona della Regina Mary. “E’ la prima volta nella storia recente che una corona esistente è stata utilizzata per l’incoronazione di un consorte invece di una nuova commissione, nell’interesse della sostenibilità e dell’efficienza” ha comunicato Buckingham Palace.
Ciononostante la regina Camilla non ha indossato la corona nella sua versione originale. Al gioiello infatti è stata apportata un’importante modifica, ossia la rimozione del Koh-i-Noor, riconosciuto come il diamante più grande del mondo. Della pietra infatti si era fatto un gran discutere perché “riporta ricordi dolorosi del passato coloniale” dell’Inghilterra, come ha sottolineato il primo ministro indiano, Narendra Modi, rappresentate del paese da cui proviene la gemma. Al suo posto, al centro della corona, sono stati inseriti dei diamanti più piccoli appartenenti al patrimonio personale di Elisabetta II, ad omaggiare la defunta sovrana.
La favola di Camilla arriva così al lieto fine che tanto ha desiderato, nonostante aleggi su di lei inesorabile lo spettro della Principessa Diana, che in molti, ancora oggi, avrebbero preferito vedere al suo posto e a cui inevitabilmente sono rivolti i pensieri di tantissimi cittadini britannici, anche vista l’assenza alla cerimonia di Earl Spencer, fratello dell’ex moglie di Carlo.
LA REAZIONE DEL POPOLO BRITANNICO
Il clima freddo di Londra non si smentisce neanche davanti ad un evento tanto importante come l’incoronazione del proprio sovrano. La monarchia, infatti, ha ancora il favore del popolo ma appare sempre più antica e inutile alla maggior parte dei suoi sudditi più giovani, probabilmente perché, come ha detto il cantante dei Oasis Noel Gallagher: “Non credo che le persone della mia generazione nutrano più interesse per la famiglia reale. Appartiene alle generazioni precedenti, come la religione. Si sta estinguendo”.
Infatti dilaga, soprattutto tra le nuove generazioni, l’idea di sostituire il sovrano eletto da Dio con un capo di stato eletto dal popolo o dal Parlamento e questo malcontento è stato manifestati in diverse occasioni da alcuni cittadini repubblicani che hanno rivolto urla di sdegno a Buckingham Palace, al re e a tutta la famiglia reale. “Not my King” questo il motto che ha accomunato i cittadini in protesta per un totale di 6 arrestati, l’ultimo avvenuto proprio poche ore prima dell’inizio della processione del re.
Ciononostante la famiglia reale ha ancora molti fan, alcuni dei quali accampati da lunedì scorso fuori da Buckingham Palace per assicurarsi una vista ottimale sulla strada percorsa dal re. Grande è stata l’emozione del popolo inglese, soprattutto da parte dei veterani e del personale sanitario ai quali è stata riservata una tribuna davanti al palazzo reale, in segno di gratitudine per il servizio svolto al paese, sia in guerra che durante gli anni di pandemia.
Immancabili anche i maxischermi a Hyde Park, Green Park e St James’s Park e vistose decorazioni disseminate per la città come i tipici ricami all’uncinetto che rivestono le buche delle lettere di tutta Londra.
CHE TIPO DI RE SARA’ CARLO III?
Carlo ha sempre cercato di reindirizzare la famiglia reale su valori più moderni e vicini a quelli del popolo, spesso anche attirando su di sé le ire del padre Filippo. Carlo infatti è molto sensibile alle tematiche ambientaliste e al cambiamento climatico.
“Dobbiamo iniziare a pensare a che tipo di mondo vogliamo lasciare ai nostri nipoti, migliorando i nostri atteggiamenti e il modo in cui agiamo sulla Terra, così da non rovinarla a chi verrà dopo di noi” ha dichiarato recentemente alla stampa inglese.
Eppure sono proprio le nuove generazioni a non apprezzare il nuovo sovrano d’Inghilterra. BBC News ha reso noto un nuovo sondaggio secondo il quale il 70% dei giovani britannici, tra i 18 e i 35 anni, afferma di “non essere interessato” alla famiglia reale e solo il 7% dei giovani adulti ha dichiarato, invece, di essere “molto interessato”. Il restante 23% si ferma all’ ”abbastanza interessato”.
La sua vita è stata costellata da scandali che hanno profondamente compromesso la sua credibilità come sovrano, a partire dal matrimonio disastroso con la principessa Diana, che si è concluso nel 1997 prima con il divorzio e poi con il tragico incidente stradale nel quale Diana ha perso la vita, concludendo con la scioccante relazione extraconiugale con l’attuale regina consorte, con la quale è convolato a nozze nel 2005, rifiutandosi di dare ascolto ai figli, William e Harry, che hanno sempre mal visto la figura di Camilla Parker Bowles.
Carlo ha aspettato per tutta la sua vita di diventare re ed adesso, all’età di 74 anni, è finalmente arrivato il suo turno.