Tutto è bene quel che finisce bene. O meglio, secondo gli accordi. Questa potrebbe essere la massima che riassume l’indicazione del nome che, a breve, sarà votato come nuovo Presidente all’insediamento del nuovo Consiglio comunale di Catania. Tutti i partiti della maggioranza, infatti, dichiarano di voler rispettare gli accordi elettorali.
I bene informati, tuttavia, dicono che qualcuno potrebbe non essere totalmente d’accordo ma, con molta probabilità, sarà presto sedato dallo spirito unitario che, fino ad oggi, ha accompagnato l’elezione di Enrico Trantino.
Secondo il patto di coalizione, il vertice d’aula di Palazzo degli Elefanti spetta al secondo partito che ha ottenuto la maggioranza delle preferenze. Stiamo parlando, in questo caso, degli autonomisti di Raffaele Lombardo che, con le loro due liste (Grande Catania e Popolari e Autonomisti) hanno raggiunto quota 17%. Un risultato che permetterebbe quindi a Sebastiano Anastasi, presidente uscente e consigliere più votato nella lista Grande Catania, di essere il candidato di tutta la coalizione.
Un passaggio che dovrebbe non trovare intoppi ma i rumors registrano qualche malumore, a partire proprio da “casa” Lombardo, causato da alcune recenti scelti elettorali del gruppo. Un consigliere sui 6 eletti parrebbe essere in rotta con lo stato maggiore e starebbe guardando altrove. C’è chi derubrica la vicenda a un fisiologico dibattito interno, sicuro che tutto verrà risolto con una strigliata di capo. Chi invece è convinto del contrario ma che, in ogni caso, 1 voto su 6 non sarà determinante.
A questo però si aggiunge il malessere “manifesto” di Riccardo Pellegrino, consigliere di Forza Italia, che ha attaccato duramente il nuovo sindaco per le recenti scelte in tema di assessori. “I nomi della neo nominata giunta Trantino rivelano tutto il peso degli accordi politici con Palermo e un totale scollamento con la realtà politica catanese“, scriveva senza mezzi termini Pellegrino in una nota per la stampa. Un maldipancia che potrebbe portare Pellegrino ad andare contro la volontà del gruppo ed avanzare il suo stesso nome come candidato alla Presidenza. Il suo sarebbe un voto su 4, perché gli altri 3 consiglieri di FI (di area Marco Falcone) sono allineati alla volontà della coalizione.
Fratelli d’Italia, da partito arrivato primo (tra lista del sindaco e lista di partito), fa sapere di voler rispettare gli accordi e di votare compatta Anastasi. Una scelta che condividono sia i democristiani di Totò Cuffaro che i leghisti del gruppo di Luca Sammartino.
Insomma, la strada sembra spianata e – tranne qualche piccolo colpo di tosse – non dovrebbero esserci particolari colpi di scena. Tutti in attesa, dunque, in vista della partita per le società partecipate e le presidenze delle commissioni consiliari.