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Catania-Palermo, il derby incerto di chi fa peggio la raccolta differenziata

sabato 11 Agosto 2018
rifiuti

Se Palermo piange Catania non ride. Il tema all’ordine del giorno non sono i ripescaggi e la giustizia sportiva che pure riempiono con motivo le pagine di titoloni. Il derby antico e per certi versi spietato, tra le due città siciliane, sembra aver luogo negli ultimi posti della classifica, a cui tiene invece moltissimo il governatore siciliano Nello Musumeci, della raccolta differenziata.

Un’intesa ritrovata tra Regione e Comuni su cui nessuno però dovrà addormentarsi sopra. In materia di rifiuti la strada da Palazzo d’Orleans rimane tracciata e anche la nuova ordinanza, tra aperture di credito all’operosità dei Comuni siciliani in materia di raccolta differenziata e progetti resi tangibili e chiari alla Regione, che dimostrino la strada per uscire sotto la soglia del 30% di raccolta, colloca in una nuova direzione l’interlocuzione tra governo regionale ed enti locali.

Con l’insediamento alla Rap del nuovo presidente Giuseppe Norata, contano a Palermo di dare nuova linfa, impulso e rilancio, a uno degli zeri in casella più complicati dell’amministrazione Orlando.

Palermo continua a scontare del resto un pesante ritardo culturale e di costume, aggravato dalla composizione tipica delle grandi città con condomini strutturati che difficilmente fanno da leva potenziale ai cambiamenti. Non è un mistero che nella giunta palermitano, il rapporto di maggior peso con il dipartimento di viale Campania, sede dell’assessorato ai Rifiuti, sia con l’assessore Alberto Pierobon più che con i vertici amministrativi della dirigenza.

Catania, anch’essa, continua a scontare un deficit organizzativo non di poco conto. Il sindaco Salvo Pogliese, commentando favorevolmente la nuova ordinanza sui rifiuti ha così commentato: “Catania parte da un inaccettabile livello del 7 % e già dai primi di settembre, se tutto andrà per il verso giusto, saremo in grado di invertire la rotta aumentando gradualmente le percentuali fino ad arrivare a livelli di garanzia. Abbiamo sempre condiviso l’orientamento del presidente Musumeci a cambiare le regole, ma è chiaro che vanno tenute nelle giuste considerazioni i piani di chi, come noi, sta voltando pagina con nuove prospettive di migliorare la gravissima condizione che abbiamo trovato”.

Superata la prima comprensibile fase di disorientamento, il primo cittadino catanese si sta rimboccando le maniche e, si accettano scommesse, sarà il primo a tirarsi fuori dalle corde nel big-match sulla differenziata a perdere con Leoluca Orlando.

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