“Musumeci vorrebbe ricorrere alle primarie per individuare il candidato alla presidenza della Regione Siciliana ma per Forza Italia questo metodo avrebbe un senso solo se regolamentato per legge. Primarie ‘amatoriali’ si prestano a distorsioni e a scene di dubbia serietà, come quelle che abbiamo visto in occasione delle consultazioni del Pd”.
Così parlò Gabriella Giammanco, deputato e portavoce di Forza Italia in Sicilia.
Sembra chiara nella propria posizione l’onorevolessa azzurra, anche se per dovere di cronaca, è bene ricordare che a stabilire le primarie del centrodestra non era stato Musumeci, ma una riunione di capigruppo delle forze di centrodestra che aveva così sancito in quel di febbraio, alla presenza del capogruppo forzista Marco Falcone. Le primarie erano state fissate per il 23 aprile. Questa è ormai storia. Vecchia o vestusta che sia. Certo, la Giammanco non era a quel tempo portavoce di Forza Italia per la Sicilia, ma è probabile che sappia come sono andati i fatti.
La decisione non aveva entusiasmato Micciché e aveva subito il veto nientemeno che di Berlusconi. Se fosse passato il principio delle primarie in Sicilia, infatti, i suoi competitors interni Salvini e Meloni avrebbero probabilmente avuto gioco facile nel proporle anche su scala nazionale. Apriti cielo: primarie sicule affossate e capitolo chiuso.
Resta da capire cosa siano le “primarie amatoriali” per il Giammanco-pensiero e anche cosa voglia dire “regolamentarle per legge“. Nell’attesa di scoprire l’arcano (ma di certo, per un nostro difetto di comprensione) si registra la melina di Forza Italia in vista delle regionali.