Mal di pancia e malumori, “acquisti” e nuovi arrivi a supporto della coalizione di Renato Schifani. Ogni medaglia ha il suo rovescio, ma soprattutto l’immagine di “famiglia perfetta” tra i partiti di governo accusa più di una botta.
Il cambio di casacca di Salvo Geraci, appena approdato in casa Lega, è un esempio di come “La coalizione di centrodestra e soprattutto il governo Schifani siano elementi attrattivi”, dichiara il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Stefano Pellegrino, difendendo la solidità della maggioranza dalle presunte fibrillazioni che sono state, secondo il deputato forzista, “più un fatto mediatico, perché durante le riunioni si è sempre giunti alla mediazione e alla condivisione dei punti di vista e obiettivi”. Insomma, il clima, per il forzista, è sereno, il centrodestra gode di ottima salute e la discordia in politica si lascia alle spalle.
E’ proprio così? :“Il governo ha avuto la capacità di saper “controllare” e gestire le vicende avvenute le scorse settimane, dagli incendi al blocco dell’aeroporto di Catania, ovviando ad una serie di problemi logistici. Voglio dire qualcosa anche in merito alle partecipate rispetto alle quali è stata apportata una riduzione di questi baracconi. Un piano già in programma del presidente Schifani. Tutto questo ha dato dei segnali importanti alle comunità. I diversi deputati che fanno riferimento ai singoli territori che rappresentano si sentono legittimati ad avvicinarsi al governo Schifani e a prendere parte alla vita politica dei singoli partiti che formano la coalizione. Anche noi di Forza Italia avvertiamo questa forza attrattiva che deriva dal saper fare del governatore. Il centrodestra si fortifica”.
Una new entry è attesa per la prossima settimana. Se dovesse arrivare anche dal gruppo di Cateno De Luca, costituirebbe un vero e proprio travaso per il sindaco di Taormina, ma soprattutto rappresenterebbe, come nel caso di Geraci, un trend negativo per chi sta alle opposizioni.
Niente nuvole, dunque, nel cielo del centrodestra? Non è proprio così. La vicenda delle nomine dei vertici della sanità, ha scosso l’Mpa. Roberto Di Mauro, tra i leader del movimento in Sicilia, non ha fatto mistero del proprio malumore, obiettando che il criterio adottato va in direzione contraria da quanto prevedeva la delibera originaria in materia da parte della giunta.
Non a caso, il disappunto intermittente si è registrato recentemente su questo piano anche tra gli altri alleati. Pellegrino chiarisce così il punto in questione. “Per quanto riguarda i manager della sanità, è stato pubblicato in maniera imprevedibile e proditoria, uno dei due elenchi contenenti i nomi degli idonei. Gli altri idonei che fanno parte del secondo elenco si erano risentiti del fatto che nell’immaginario comune potessero essere considerati inadeguati. Tutto qui. E’ prevista una riunione in Commissione, che ha selezionato questi probabili e futuri dirigenti della sanità siciliana, e consegnare il secondo elenco dando gratificazione a chi ne fa parte”.
Nel frattempo, l’opposizione a Sala d’Ercole perde deputati e numeri, e dovrà notare e constatare delle carenze di fronte a quelli che avrebbero dovuto essere gli obiettivi da raggiungere e le strategie da adottare.
La lunga estate dell’Ars, ferie comprese, non lascia dormire sogni tranquilli. A nessuno.