“Un accordo molto positivo”, così ha detto Gianfranco Miccichè, presidente dell’Ars e coordinatore di Forza Italia in Sicilia, al termine del vertice di centrodestra a Palermo. Una riunione durata circa tre ore per discutere sulla scelta del nome candidato alla presidenza della Regione in vista delle elezioni che si svolgeranno in Sicilia il 25 settembre in concomitanza con le politiche.
“Abbiamo dimostrato come sempre che i siciliani sono più bravi degli altri. Non esistono veti per nessuno, la parola veto viene eliminata – aggiunge il commissario azzurro – . Dopo domani a Roma ci sarà un incontro con i nostri nazionali e regionali, il partito a cui sarà assegnata la presidenza della Regione indicherà il candidato”.
“Il centrodestra va verso l’unità”, ha affermato l’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro.
Dunque, nessun pregiudizio neanche per il governatore dimissionario, e il Musumeci-bis è ancora possibile. “Non c’è veto su Musumeci. Andiamo a Roma, e per quanto mi riguarda rivendicheremo la presidenza”, ha spiegato Miccichè. E Fratelli d’Italia lo ha ribadito, “Musumeci è il nostro unico nome”.
Presenti alla riunione anche il coordinatore regionale dell’Udc Decio Terrana, il commissario regionale della Nuova DC Totò Cuffaro, il neo assessore alle Culture della giunta comunale targata Roberto Lagalla, i coordinatori regionali di FdI Giampiero Cannella e Salvo Pogliese. Per la Lega Pippo Fallica e per Diventerà Bellissima, il movimento fondato da Nello Musumeci, Giorgio Assenza.
Così, la questione che anima da settimane la diatriba interna alla coalizione, e che vede come protagonisti i due presidenti (Musumeci e Miccichè), sembra apparentemente risolta. Verso la strada della riappacificazione? Si vedrà al prossimo vertice che si svolgerà a Roma mercoledì.
“Non ci sono pregiudiziali nei confronti di nessun candidato, nemmeno di Musumeci. Ma dobbiamo fare presto a scegliere, entro il 14 bisogna presentare sia le liste che il nome del candidato alla presidenza della Regione”. Lo ha sottolineato Cuffaro e “il candidato deve essere donna”, secondo l’ex governatore alla guida della DC Nuova.