La vertenza della Rinascente di Palermo è stata al centro dell’audizione congiunta delle commissioni Attività produttive e Lavoro all’Ars. Nelle commissioni, presiedute dal vicepresidente dell’Assemblea Regionale Angela Foti, erano presenti l’amministratore delegato di Rinascente, Pierluigi Cocchini, tutte le sigle sindacali in rappresentanza dei lavoratori, e gli assessori del Comune di Palermo, Giovanna Marano e Leopoldo Piampiano.
La vertenza ruota attorno al rinnovo del contratto di affitto dello stabile di via Roma all’attività commerciale da parte di Fabbrica Immobiliare, soggetto gestore dell’immobile per conto del proprietario Inarcassa. Rinascente ha ribadito l’impossibilità di sostenere un prezzo per la locazione che considera il triplo di quello di mercato. “In Commissione – spiega Foti, componente del gruppo di Attiva Sicilia all’Ars – non si è presentato nessuno per conto di Fabbrica immobiliare e Inarcassa e questo è un pessimo segnale in un momento in cui bisognerebbe attivare azioni di solidarietà e non di speculazione, specialmente da parte di enti interesse pubblico. A rischio ci sono il futuro di 300 lavoratori e la vivacità commerciale di un intero quartiere (quello di via Roma e piazza San Domenico) che sta provando lentamente a riprendersi dopo anni di crisi e di decadenza. Il prossimo passo che compiremo sarà quello di interfacciarsi con il ministro del Lavoro e con le figure apicali di Inarcassa”.
“La città di Palermo e il suo tessuto economico non possono subire una lacerazione così profonda qual è la chiusura annunciata di Rinascente nel centro storico, in via Roma. Va scongiurata la perdita di posti di lavoro per le bizze della proprietà dell’immobile che ancora oggi, con prezzi fuori mercato, ricava 2,4 milioni di affitto all’anno per la sede Rinascente. L’ostracismo sulla revisione al ribasso del canone di affitto da parte di Fabrica Immobiliare, gestore del fondo pensioni Inarcassa, nasconde forse mire ormai non più celabili?“. Lo afferma Edi Tamajo, deputato di Italia viva all’Ars.
“Tutto ciò avviene mettendo a rischio il lavoro degli attuali dipendenti di Rinascente, con spregio della dignità di chi opera da diversi anni nei negozi del conosciutissimo brand. Occorre fare chiarezza e spiegare la gravità dell’azione posta in essere da Fabrica Immobiliare, che si macchia di una responsabilità troppo grande che avrà il biasimo dell’intera città di Palermo“, conclude Tamajo.