Nell’ultima stagione dei cammini Tamerlano si trova morente, ai piedi di un albero, a rievocare la gloria e lo splendore delle conquiste con un atroce dubbio che, per la prima volta, si insinua nella sua carne.
A vestire i panni del guerriero, nella riscrittura del testo realizzata da Luigi Lo Cascio che firma anche la regia, al debutto in anteprima nazionale al Teatro Biondo di Palermo, è Vincenzo Pirrotta che, sulla scena, non si risparmia nell’incorporare la crudeltà.
Intorno a lui ruotano vicende e contraltari della storia originale che, nel ripercorrere più o meno fedelmente nel primo atto le tracce originali dell’opera di Marlowe, vira nel “contemporaneo” nel secondo atto.
In un impianto scenico raffinatissimo (Nicola Console e Alice Mangano) che alterna luci (Cesare Accetta), ombre e ambientazioni con lo scorrere di pannelli e strutture da ogni direzione, un racconto circolare fa coincidere l’inizio della storia di Tamerlano con la sua fine.
In mezzo ci stanno le straordinarie conquiste dell’eroe visionario, l’amore per Zenocrate (Lorena Cacciatore), i figli, orgoglio e rovina dello stesso guerriero, e a chiusura la contemporanea riflessione sulla guerra, declamata da Gigi Borruso, e contestualizzata nei segni che la città di Palermo ancora riporta.
Se il testo di Lo Cascio si caratterizza per poeticità ed eleganza, con citazioni colte che vanno da Borges a Hobbes, è negli intermezzi dialettali che la riscrittura pecca in organicità con il resto, per quanto le interpretazioni dell’intero cast (Tamara Balducci, Giovanni Calcagno, Paride Cicirello, Marcello Montalto, Salvatore Ragusa, Fabrizio Romano) siano di elevato livello professionale.
Non di meno la scelta delle musiche originali, curate da Andrea Rocca, sempre di gentile accompagnamento alla recitazione e in grado di conquistare l’attento pubblico in sala che, tra i tanti applausi a scena aperta, manifesta apprezzamento per l’intera messa in scena.
Prima del debutto abbiamo intervistato il regista, Vincenzo Pirrotta e Lorena Cacciatore; lo spettacolo replicherà a Palermo fino al 18 febbraio e, dal 14 al 18 marzo, verrà ospitato dal Teatro Verga di Catania.
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